Si è svolta lo scorso 30 aprile nella chiesa di S. Giuseppe di Pesaro la veglia di preghiera proposta dalle tre diocesi della Metropolia sul tema del “lavoro generativo”. Generare è «apprendere la virtù dell’incontro», diceva Vittorio Bachelet. In un tempo di grande cambiamento nel quale viviamo, il lavoro può dunque diventare generativo se luogo d’incontro autentico tra generazioni diverse, ma anche tra diverse forme e storie di lavoro. È generativo, infine, se dignitoso e rispettoso della persona e del creato.
Riflessioni. La veglia si è aperta con le parole del Salmo 126 “Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia…” e la narrazione della mietitura nel libro di Rut, che evidenziano come l’impegno, il lavoro, il sacrificio, la fatica non solo sono ripagati dall’abbondanza del raccolto, ma donano dignità a chi li compie, in qualsiasi contesto e situazione. Nel corso di questo intenso momento di preghiera presieduto dal Vicario delle parrocchie del centro storico don Roberto Sarti, sono stati proposti anche alcuni testi di Don Primo Mazzolari che sono risuonati come una voce profetica per la loro sorprendente attualità, ed alcune riflessioni di San Giovanni Paolo II e Papa Francesco che hanno ricordato che con il lavoro gli uomini e le donne sono “unti di dignità”. “Occorre non rassegnarsi all’ideologia che sta prendendo piede ovunque, che immagina un mondo dove solo metà o forse due terzi dei lavoratori lavoreranno, e gli altri saranno mantenuti da un assegno sociale. Dev’essere chiaro che l’obiettivo vero da raggiungere non è il “reddito per tutti”, ma il “lavoro per tutti”! Perché senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti.” (discorso di Papa Francesco allo stabilimento Ilva 27 maggio 2017).
Associazioni. La veglia si è conclusa con un gesto semplice, ma significativo e cioè l’invito ai partecipanti di depositare una foglia nel terriccio in cui era collocato un alberello che rappresentava la vicenda umana, la storia, il giardino di Dio: è il futuro che ci attende e che stiamo costruendo assieme con il lavoro creativo e solidale. Le foglie rinviavano simbolicamente all’attività umana. Le professioni, dalle più semplici e umili alle più complesse e scientifiche, sono come l’humus che consente alla pianta di fiorire e di profumare. L’augurio e l’impegno che gli organizzatori si sono presi (Acli, Azione Cattolica, Ufficio per i problemi sociali e il lavoro, Ucid, Forum delle Associazioni Familiari, MCL, CSI, Progetto Policoro) è di rendere questa veglia di preghiera un appuntamento fisso, ogni anno alla vigilia della festa dei lavoratori, proprio per chiedere al Signore la grazia di entrare in sinergia con Lui, con il suo lavoro generativo, e che nessuno sia escluso da questo cantiere di “con-creazione”. Ma occorre anche che tutte le associazioni di ispirazione cristiana tornino ad esercitare un ruolo determinante di rappresentanza e di orientamento dei credenti sulle vicende che riguardano il lavoro, l’educazione e la vita della comunità locale.