Le idee sono nell’aria, girano, buone o cattive che siano hanno sempre bisogno di uomini e donne che le facciano proprie, che le accolgano. Anche i tempi cambiano. Il progresso e lo sviluppo del mondo stanno davanti a noi. Inesorabilmente siamo come sotto la pioggia, senza ombrello: ci bagniamo, siamo zuppi, siamo intrisi da quanto accade ma incapaci a volte di cogliere l’opportunità e la bellezza della novità, di vedere il vero sotto le vesti del nuovo. Servono otri nuovi per accogliere il vino nuovo, altrimenti gli otri si rompono e il vino si disperde, senza che nessuno lo beva e ne gioisca! Servono teste nuove, mentalità nuove, cuori disarmati perché il vecchio è incapace di custodire in tutta la sua freschezza e bontà il bene che ci circonda. È chiaro dobbiamo affrontare i nostri limiti, dobbiamo lasciare qualcosa, dobbiamo affrontare le nostre debolezze, ma abbiamo la necessità di aprirci, di abbattere muri. Questo vale anche nella Chiesa! La Chiesa e quindi i cristiani sono chiamai a vivere la novità di questo tempo e il cambiamento in atto come una grande possibilità per avvicinarsi di più a quella novità assoluta ed eternamente giovane che è Gesù, la sua vita. È Gesù il vino nuovo, è della sua umana divinità che noi tutti dobbiamo rivestirci. La nostra diocesi si sta domandando se è in grado di accogliere la novità di Gesù che ci viene incontro in questo tempo e vuole farlo senza sacralizzare un altro tempo e un’altra cultura, senza nostalgiche fughe all’indietro o presuntuose fughe in avanti. Il Vescovo Armando ci sta guidando verso una Chiesa sempre più capace di ascoltare e di camminare insieme nella gioiosa fatica di discernere i segni dei tempi. La speranza con cui il Concilio Vaticano II ci ha insegnato a leggere la storia e la storia della Chiesa è la bussola che ci sta guidando. Ancora le parole di Giovanni XXIII ci aiutano a uscire da una lettura del nostro tempo che deprime talmente gli animi «al punto da non scorgere altro che tenebre, dalle quali si pensa che il mondo sia interamente avvolto. Noi invece amiamo riaffermare la Nostra incrollabile fiducia nel divin Salvatore del genere umano, che non ha affatto abbandonato i mortali da lui redenti». La tradizionale Assemblea diocesana di Quaresima, domenica 24 marzo al Centro Pastorale Diocesano, dal titolo «Vino nuovo in otri nuovi. La novità di Gesù chiede sempre di far nuovo il tempo dell’uomo», ci aiuterà a continuare il nostro cammino. Ascolteremo la testimonianza di don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale della diocesi di Cremona.
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