
La Madonna del Domo simbolo del terremoto nelle Marche è arrivata nella Pieve cinquecentesca della Parrocchia S. Stefano in Candelara lo scorso martedì 5 marzo e resterà fino a domenica 17 marzo. È la prima volta che una parrocchia dell’Arcidiocesi di Pesaro riceve la visita di questa effige salvatasi dal terremoto che ha distrutto la sua chiesa di Santa Maria del Domo in località Nocelleto a 300 metri dall’epicentro del terremoto dell’ottobre 2016.La tradizione fa risalire le origini della chiesa al miracolo del trasporto della Santa Casa a Loreto, in uno dei punti in cui gli angeli si sarebbero fermati per riposare. Un’altra tradizione invece fa risalire la sua costruzione alla presenza dei Templari nel territorio di Castelsantangelo sul Nera (infatti la parola Domo indica il luogo in cui i cavalieri avevano la loro casa).
Il ritrovamento della statua anch’essa del Cinquecento, ha del miracoloso: rinvenuta leggermente spostata in avanti rispetto alla sua collocazione originaria e “salvata” da due travi che hanno impedito al tetto crollato di distruggerla. Dopo il restauro l’immagine lignea della Beata Vergine Maria Madre di Dio è divenuta il simbolo della speranza della rinascita di questi luoghi. Terminato il suo “pellegrinaggio” la statua restaurata verrà collocata nella chiesa in legno che si sta costruendo a Castelsantangelo sul Nera, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e che la carità quaresimale renderà possibile. Una chiesa voluta dal popolo come segno di speranza che dalle rovine del terremoto rinasca una comunità di fedeli riunita. Chiunque potrà scrivere le sue preghiere su un libro posto accanto all’effige della Madonna col Bambino Gesù, preghiere che porterà con sé, Lei che è Mediatrice di Grazie.