Siete tranquillamente autorizzati a darmi del bugiardo, perché la cosa è tanto strana che non ci credo nemmeno io. Stiamo parlando di una firma famigerata: “Supreme”. Se andate a vedere sul webb scoprite che ci sono in vendita un paio di scarpe al modico prezzo di 60.000 €. (avete letto bene: sessantamila). Se avessi quella cifra da sperperare vorrei almeno una Porsche con le scarpe in omaggio. Per esibire però quel marchio non è necessario spendere tanto, si può acquistare un cappellino a solo 850 € ed un borsello in plastica a 1700. Tirando a risparmiare ci sono felpe a 200 €, veramente un affare. E poi non è vero che esistono solo scarpe a quella cifra smodata; se siete poveri potete anche avere delle scarpe a 1500 – 2000 €. I furbissimi gestori del marchio, per smuovere il mercato, mettono in vendita anche un numero limitato di capi, proponendo su internet dei cappellini a 50 €. Peccato che dopo un minuto la scorta sia esaurita.
Sicuramente ci sono persone che stanno per ore in agguato dietro lo schermo e cliccano velocemente appena compare l’offerta. Gente da Guinness dei primati. Persone ben informate mi dicono che le famigerate scarpe non sono vendute a tutti, anche se ci si presenta con i soldi in mano, ma solo ai Vip. Mi sorge il dubbio che regalino le scarpe a gente famosa purché dicano in giro che le hanno comprate. Gli affari lucrosi si fanno solo con gli altri clienti, quelli che definisco “il popolo bue”. Ma si sa, il redattore di queste noterelle è un malfidato, che vede imbrogli anche dove non esistono. Per vendere a questi prezzi e mantenersi sul mercato bisogna veramente essere bravi. C’è poi in giro un proliferare di falsi, anche se ben riconoscibili, I clienti pensano che se ci sono delle falsificazioni il prodotto evidentemente vale. Un premio occorrerebbe darlo ai gestori di Supreme: il Nobel del commercio quasi truffa. Ma la favola del re nudo non ha insegnato niente a nessuno?