Chi è Adriana Oliva? Mi chiedono varie persone, avendo letto l’invito alla serata dedicata a lei domenica 16 settembre. La mia risposta è stata: vieni e vedi. E molti si sono fidati dell’invito. Sono venuti. Salone affollato con tanti ragazzi alle finestre molti dei quali provenienti dalla scuola di unità a Belvedere guidata da d. Giorgio Paolini. Hanno scoperto che Adriana è una di noi.
Scout e Focolarini. Adriana ha vissuto, accogliendo il carisma focolarino di Chiara Lubich, una testimonianza semplice e profonda di gioia – il suo sorriso come hanno ricordato le sue amiche guide del gruppo Scout FSE – e di passione per l’unità – come ci ha testimoniato don Giorgio Paolini. Ci ricorda Papa Francesco e l’insegnamento della Chiesa, la santità è lo straordinario nell’ordinario: nelle amicizie, nelle tentazioni, nello sguardo al futuro di una giovane adolescente, nei campi Scout e nei campi scuola dei focolarini, nel servizio in parrocchia e alle persone disabili, nella vita di casa, … Un breve video ci ha presentato il profilo di questa storia di unTa di noi nata nel 1977 e deceduta in seguito ad un incidente stradale nel 1994. Allora ero viceparroco a Santa Croce e ricordo il dolore degli scout che insieme a più di 2000 persone presero parte alle sue esequie nella Chiesa di Candelara. Ci ricordano Lamberto e con lui Andrea, consacrato del Movimento dei focolari da tanti anni a Loppiano: “E’ partita per il cielo”. “Ha raggiunto il suo sposo Gesù”. Se non fosse il clima di verità e realismo della vita di Adriana ci sembrerebbe di essere in un altro mondo! Sua mamma Antonia e suo fratello Enrico ci hanno onorato con la loro presenza gonfia di sentimenti che non si possono dire. È toccato a Diego, all’epoca giovane musicista, di riproporci il canto per chitarra da lui composto per la partenza di Adriana verso il cielo. Mons. Gaetano Michetti, allora vescovo di Pesaro, aveva espresso il desiderio che tanti giovani potessero conoscere questa testimonianza.
Gemellaggio. Adriana continua il suo cammino con noi indicandoci la strada dell’unità, in compagnia di Gesù abbandonato. Don Giorgio Paolini ha lanciato una proposta: aprire un gemellaggio tra le parrocchie dell’unità pastorale (Santa Croce, S. Luigi e Santa Veneranda) con una parrocchia di S. Pietroburgo: mettiamo nella preghiera e nelle mani di Adriana questo sogno. “Be1” portavano stampato nella maglietta i ragazzi e ragazzi provenienti da Belvedere: essere uno, rispondere alla preghiera di Gesù, “che siano una cosa sola”. Una strada bella che diventa anche una parola forte e profetica che offriamo al Sinodo sui giovani che si svolgerà a Roma in ottobre. Chi avesse testimonianze scritte o verbali da offrire su Adriana può fare un salto a Santa Croce, stiamo raccogliendo il materiale di questa storia così bella e profetica. Intanto ispiriamoci a quel frutto prelibato che è la melagrana, simbolo di fecondità e segno eloquente di una chiamata: molti in uno. Molti chicchi in un solo frutto: i chicchi diversi e insieme uniti. È il prodigio della Chiesa e della vita cristiana.
* Parroco di Santa Croce e Delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo