Si è svolto venerdì 24 agosto a Cerasa di San Costanzo, alla presenza di un qualificato gruppo di cittadini, tecnici e amministratori, l’incontro dal titolo “terremoto due anni dopo”, organizzato dall’Associazione Area Servizi e dagli Operatori Emergenza Radio -volontari di Protezione Civile di Fossombrone. L’incontro è stato l’occasione per ricordare e fare memoria del tragico evento sismico che ha colpito il centro Italia e la regione Marche nel 2016 portando con sé un bilancio di 269 vittime. E’ importante non dimenticare, fare tesoro della nostra storia per capire cosa si può fare, che cosa non si deve fare, al fine di evitare nuove tragedie. Il Sisma è un evento naturale imprevedibile che purtroppo torna sempre là dove ha colpito e per questo occorre essere informati e porre in essere tutte le azioni necessarie per difendersi da esso. Per questo, dopo la visione di un breve video commemorativo, l’incontro è proseguito con la lettura del Piano comunale di Protezione Civile di San Costanzo, uno strumento importante di analisi del territorio e dei suoi rischi e delle procedure da mettere in atto quando questi diventano reali pericoli. Cosa fare in caso di sisma, dove andare, come difendersi, come fare per capire se la propria casa è sicura? A queste domande si è cercato di dare una risposta invitando anche i partecipanti ad informarsi tramite il supporto di tecnici professionisti e delle pubbliche amministrazioni. Tre le indicazioni emerse dai partecipanti rivolte alla pubblica amministrazione: -Informare il più possibile la cittadinanza con incontri specifici di conoscenza del Piano; – comunicare con tutti gli strumenti istituzionali a disposizione (sito internet, app, stampa) affinché le informazioni arrivino in tempi brevi ai cittadini; – aggiornare i piani e verificare la loro efficienza in particolare formando adeguatamente i responsabili delle varie funzioni di supporto affiancandoli con figure professionali capaci di garantire la reperibilità H24. “C’è ancora molto da fare” hanno dichiarato gli organizzatori poiché, nonostante il terremoto colpisca mediamente la nostra nazione ogni due anni, (si pensi che negli ultimi 150 anni sono stati oltre 67 i terremoti più importanti con 162.000 vittime), la gente continua a pensare che siano eventi lontani e che non possono capitare proprio a noi. C’è bisogno di lavorare affinché la cultura della protezione civile e dell’auto protezione diventino bagaglio culturale condiviso di ciascuno di noi.
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