URBINO – Gli spazi espositivi dell’oratorio di san Giuseppe si arricchiscono di nuovi pezzi unici e preziosi. Dopo il corposo nucleo di opere per anni chiuse nei depositi e messe in mostra permanente dallo scorso novembre, tra cui numerosi argenti, capolavori dell’oreficeria romana settecentesca, e alcuni oggetti caratteristici della vita delle confraternite, da qualche giorno è visibile da turisti e visitatori un altro importante, e allo stesso tempo inusuale, set di manufatti. Si tratta di oggetti liturgici preziosi per origine, tecnica e materiali, tutti a dir poco fuori dall’ordinario. Parliamo di un servizio composto da un piattino ovale e due ampolline, che servono per contenere l’acqua e il vino usati nella consacrazione. Servizi del genere ve ne sono in ogni chiesa ovviamente, ma solitamente semplici e privi di valore artistico. Quello conservato a san Giuseppe invece proviene da Murano: il corpo delle ampolle è in vetro con fasce verticali colorate alternativamente a rete e a doppia elica, bianche e rosse, un piccolo capolavoro di vetreria veneziana. La famiglia che le ha commissionate non si è però fermata qui: le ha dotate di piedistallo, manico e beccuccio in argento. Su quest’ultimo, con coperchio apribile, è stato anche inciso lo stemma del donatore, tale Giuseppe Ciccolini. Egli infatti offrì alla confraternita il set completo nel 1885, com’è scritto nel bordo del piattino, sempre d’argento. Il Ciccolini era un fratello benemerito: donò al sodalizio anche un preziosissimo ed elaborato reliquiario che è esposto nella stessa vetrina dove ora si vedono anche le ampolline. Ma non è questa l’ultima novità dell’oratorio: a breve verrà esposto per la prima volta dopo decenni di inutilizzo anche l’antico ombrello processionale donato nel ’700 dal card. Annibale Albani.
Giovanni Volponi