PELINGO DI ACQUALAGNA – Il 2 giugno si rinnova un gesto carico di fratellanza e sacralità: il tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Misericordia del Pelingo, che quest’anno raggiunge la sua trentanovesima edizione. Promossa da mons. Umberto Brambati che l’ha sempre guidata, la manifestazione ha fatto registrare un crescendo di partecipazione e di consensi fino ad arrivare a coinvolgere tutta l’Arcidiocesi e oltre, tanto che sono numerosi i partecipanti provenienti anche da tutto il territorio. Pellegrino tra i pellegrini, all’evento parteciperà l’arcivescovo mons. Giovanni Tani. L’appuntamento per tutti è fissato per il mattino di sabato alle 6.45, al bivio dei Cappuccini di Urbino, inizio della Strada Rossa per Fermignano.
Camminare, cantare e pregare in mezzo alla natura lussureggiante di verde è un vero inno al Creatore per la nuova vita dopo il sonno invernale. È così che si deve arrivare davanti alla Madonna. Il pellegrino, zainetto sulle spalle, condivide la fatica adeguando il passo con chi gli cammina accanto, raggiunge l’amico che intravede davanti a lui, si ferma ad attendere chi è rimasto indietro per stimolarlo. Il ritmo del passo dopo passo ci fa sentire più amici, non semplici conoscenti.
Il camminare a piedi ci aiuta a ritrovare quella pace e serenità che abitualmente ci sfugge nella vita quotidiana. Ormai il ritmo della nostra società è diventato frenetico, il passo si fa corsa, lo spazio è sempre troppo opprimente. Avvertiamo il bisogno di rallentare per adeguare il nostro respiro con quello della natura. Quando si cammina per ritrovare noi stessi e gli amici, il nostro corpo si rilassa, si scaricano le tensioni e si impara a guardarci attorno, per scoprire una realtà che sembra non appartenerci più.
Le formule di preghiera, se recitate insieme, non solo fluiscono senza fatica, ma superano le solite parole perché escono direttamente dal cuore: sono il genuino ringraziamento al Creatore che ci ha donato oltre la vita, anche la dimensione spirituale con il Signore e la Madonna, sua Madre.
Il pensiero corre con rammarico a quanti non saranno presenti perché malati o troppo anziani. Non potranno seguire il percorso animato dalle ragazze di Morciola; non potranno partecipare a mezzogiorno alla Messa nel piazzale del Santuario e nemmeno gustare i canti dei “pueri cantores” di Morciola che toccano il cuore dei pellegrini: la loro presenza è parte integrante del pellegrinaggio.
Humbra