Sabato 13 gennaio, nella chiesa seicentesca di San Filippo, è stato presentato il libro di Emilio Pierucci Luoghi di culto nella Valle del Tarugo – Le badie benedettine. Il volume completa la triade sui luoghi di culto della valle. Il primo riguarda le chiese di Sorbolongo e Reforzate e il secondo esamina la classe di Montalto Tarugo e la chiesa di Santa Maria della Valle. La vallata in questione, rimasta quasi isolata nel periodo della civiltà di Roma, con la fine dell’Impero romano e le successive invasioni barbariche riprende a vivere, i villaggi si popolano di fuggitivi, perché la zona è isolata rispetto a tutto il contesto, per tale motivo anche la cristianizzazione avviene in ritardo. Molti, in fuga dal mondo, trovano serenità ed equilibrio a contatto con la natura per meditare, pregare ed apprezzare la grandezza del creato. Fra costoro si distinguono i benedettini, i quali, nella seconda metà del primo millennio, si inseriscono nelle vallate più ristrette e inaccessibili degli affluenti del Metauro per favorire la gente delle campagne e far rifiorire l’agricoltura.
La valle del Tarugo si popola di quattro monasteri benedettini, San Cristoforo, Sant’Ippolito, Santa Sofia e Santa Maria di Lastreto. L’abbazia di Santa Sofia, una beata della chiesa d’Oriente, manifesta che questa vallata fu evangelizzata sotto la giurisdizione bizantina, fra l’altro a questa santa se ne aggiungono altri tutti di origine levantina e titolari di chiese sparse nel territorio. Notiamo i santi Provedio, Sergio, Leone, Giovenale, Angelo, Apollinare, Niccolò, Giorgio, Vitale, Gervasio e Protasio. A san Provedio, uno fra i più apprezzabili, gli è stata dedicata la chiesa della pieve di Isola Gualtresca (Isola di Fano). Va precisato che gran parte di queste sedi di devozione non ci sono più. All’incontro hanno preso parte il sindaco Gabriele Bonci, Lorenzo Fiorelli, presidente della Fondazione Monte di Pietà di Fossombrone, Gastone Mosci e Sergio Pretelli dell’Università di Urbino e l’autore.