“Ogni tanto, se puoi, scrivi qualcosa di storico, facci rivivere qualche emozione del nostro passato…”. Tra coloro che ci leggono, c’è anche qualche nostalgico del bel tempo che fu e dei propri anni giovanili e dunque proveremo ad accontentarli, anche perché per noi è davvero un piacere riproporre alcune delle attività che hanno caratterizzato il percorso del CSI al servizio dei giovani fanesi.
Anni Settanta. La mitica “Giornata dell’Atletica” fu uno degli appuntamenti fissi annuali che per qualche anno, a partire dall’inizio degli anni Settanta, caratterizzò il programma delle iniziative dell’allora Comitato zonale di Fano. Si svolgeva nella pista di atletica dello stadio Borgo Metauro, pista che oggi non esiste più, e metteva in scena un grande confronto sportivo: si affrontavano infatti coloro che praticavano abitualmente l’atletica leggera e quelli che invece giocavano a calcio o a pallavolo o basket, i quali venivano “reclutati” dalle diverse società sportive e per un giorno diventavano atleti e s’impegnavano con determinazione per non sfigurare di fronte ai “professionisti” e per riuscire a primeggiare su di loro.Corse veloci e di resistenza, salti in alto e in lungo e il lancio del peso e le staffette, insomma c’era tutto quello che serviva per soddisfare ogni specialista. Il clima generale era quello di una grande festa tra amici, nel rispetto dei valori CSI, ma la suddivisione dei partecipanti in categorie di coetanei esaltava anche l’aspetto agonistico, nessuno era contento di perdere con il compagno di classe o con uno che era già avversario sul campo di calcio o di pallavolo.
Del Curto. A far sì che tutto filasse liscio ci pensava l’insostituibile ed indimenticabile Vittorino Del Curto, la vera anima di questa manifestazione, ed era davvero importante e significativa la presenza degli insegnanti di educazione fisica delle scuole cittadine che svolgevano il compito di cronometristi e giudici di gara. Alla fine c’erano anche le premiazioni e quasi come alle Olimpiadi, ai primi tre classificati venivano consegnate medagliette color oro, argento e bronzo infilate in una patriottica fascia tricolore. Chi scrive conserva ancora in un cassetto le (poche…) medaglie vinte alla “Giornata dell’atletica”, ma ancor meglio ricorda i giorni di preparazione, che erano momenti di aggregazione vissuti all’insegna del sano divertimento e della voglia di vivere con gioia, incontri che ti facevano crescere “obbligandoti” a relazionarti con i tuoi coetanei, valore questo che i ragazzi di oggi, che vivono isolati ciascuno “dentro” il proprio cellulare, avrebbero davvero bisogno di sperimentare.