URBINO – Come ogni anno il mese mariano a Urbino si celebra con la tradizione del rosario itinerante. Un’usanza antica e diffusa in più parti d’Italia, ma certamente antica a Urbino. Ognuna delle cinque ex parrocchie del centro storico aveva i suoi luoghi di devozione, costituiti da oratori, chiese e soprattutto edicole votive, queste ultime diffusissime in ogni rione come dimostrato dalla recente ricerca “Protezione sulla città tutta” che ha riportato alla luce storia, pietà popolare e aneddoti di tutte le immagini sparse entro le mura. Anche oggi la parrocchia della Cattedrale continua la tradizione e organizza il rosario articolato in tre sere a settimana: martedì, giovedì e sabato, ripercorrendo le vie cittadine tra conventi, oratori ed edicole. Sì è già iniziato con S. Bartolo e S. Andrea Avellino; sabato 7 maggio l’appuntamento è nella chiesa di Santa Caterina, presso il monastero delle Agostiniane, e così via per tutto il mese, riscoprendo luoghi della fede urbinate. Tra questi, cogliamo l’occasione per raccontare la storia di un’edicola che non ha trovato spazio nel volumetto edito lo scorso novembre. È un’icona privata assai lontana dagli sguardi dei passanti: si trova in un vicoletto trasversale di un vicolo cieco di via delle Stallacce, in un sottopassaggio tra due vetusti edifici della Valbona medievale alle pendici del colle del Poggio, surclassati dalla mole dell’ottocentesco complesso dei portici. La casa a cui si appoggia appartiene alla famiglia Sonzini Spina, che ne ha la cura e al cui impianto è collegata la lampadina che la illumina. Si tratta di una profonda rientranza nel muro, che penetrava anticamente fin dentro casa, in cui è collocata una moderna e anonima Madonna col Bambino in gesso, ultima di una serie di icone. Di origine antica, sicuramente ultracentenaria, l’incavo era posto a fianco di un ingresso di abitazione come testimonia la placchetta col vecchio numero civico 1639 incastrata a fianco. La prima immagine ospitata di cui si ha notizia è una riproduzione monocroma della Madonna della Seggiola di Raffaello, posta lì da tempo immemore e assai deperita, tolta dai proprietari circa 10 anni fa. Dietro l’infisso ligneo fu quindi sistemato un affresco di Madonna col Bambino dipinto su misura da Piero Demitri, che però dopo circa tre anni fu tristemente frantumato da dei vandali, dopo aver anche rotto il vetro dell’infisso (che non fu più reinstallato). Fu dunque la volta di una ceramica dell’artista Sergio Balduini rappresentante una moderna Madonna della Seggiola, in continuità con la precedente raffaellesca, tolta però dai proprietari per timore di furti circa tre anni fa, per cedere infine il posto all’attuale gesso. Ciò che non è cambiato, e la caparbietà dei proprietari lo dimostra, è la speciale devozione mariana per l’edicola, fede lasciataci in eredità dai nostri padri e che abbiamo il dovere di tenere viva.
Di seguito il calendario del mese:
Martedì 3: San Bartolo
Giovedì 5: Sant’Andrea Avellino
Sabato 7: Agostiniane
Martedì 10: San Francesco di Paola (Corpus Domini)
Giovedì 12: Chiesa degli Scalzi
Martedì 17: Pensionato universitario Maestre Pie Venerini
Giovedì 19: Piazzetta Madonna del Carmine
Sabato 21: Clarisse
Martedì 24: Pensionato universitario Santa Felicita
Giovedì 26: Oratorio della Morte
Sabato 28: Giardino dell’episcopio
Martedì 31: Cattedrale
Giovanni Volponi