URBINO – Sabato 14 maggio, solennità di Pentecoste, Suor Maria Sara pronuncerà il sì definitivo a Gesù attraverso la professione solenne e così il suo cammino umano e spirituale diventerà scelta di vita definitiva. La cerimonia avrà inizio alle 15,30 nella Basilica Cattedrale di Urbino e sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Giovanni Tani. Concelebreranno il padre provinciale dei Francescani Minori ed altri sacerdoti dell’Arcidiocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado.
Saranno presenti le sorelle clarisse del monastero di Urbino, i genitori provenienti dalla provincia di La Spezia, i parenti liguri ed urbinati, in quanto la mamma è originaria della città feltresca. Tutta la città e l’arcidiocesi si stringeranno con gioiosa emozione alla giovane suora. Il coro del Duomo accompagnerà e accentuerà i momenti salienti della celebrazione. Per tutto il pomeriggio sarà consentito il libero accesso delle auto in piazza Rinascimento. <Il mio cammino è iniziato al 1° anno di università ad Urbino _ ricorda suor Sara con un brivido, un’intuizione che mi ha attraversato in un momento di preghiera: Gesù come un povero si faceva mendicante del mio povero amore e chiedeva la mia disponibilità per una sequela piena, totale e radicale>. Nulla di precipitoso ed affrettato. <E’ stato un cammino lento “a piedi”, un po’ come quando si va sui sentieri di montagna, con salite, strettoie, discese, guadi improvvisi, cammino nel quale ho preso consapevolezza che prima del mio desiderio di seguire Gesù, c’era l’iniziativa del Padre che, attraverso il suo Spirito, stava conducendo la mia barchetta… al “porto” del monastero delle Clarisse di Urbino, sui passi di Francesco e Chiara>. Qui è entrata il 13 marzo 2008 dopo aver lasciato parenti e amici ed il lavoro di responsabile di reparto di un grande supermercato dello spezzino. Ha pronunciato il sì alla vestizione il 24 febbraio 2010 e il sì alla professione temporanea il 3 giugno 2012. <Pensando al sì per sempre a Gesù che dirò ufficialmente davanti ai miei parenti, amici e alla Chiesa locale, sento nel cuore una grande gioia e una profonda emozione e gratitudine per il grande dono che sto per ricevere, un po’ come Maria, la Madre di Gesù quando incontra Elisabetta e, vedendo nelle loro vite le grandi opere compiute dal Padre, dal cuore le sgorga il cantico di lode del Magnificat>.
Per la Chiesa di Urbino è un evento importante che viene vissuto con fervorosa letizia. La vocazione religiosa è un grande dono non solo per chi lo riceve ma per tutta la comunità locale cui è concesso il privilegio di condividere la commozione forte, intensa di chi ha sentito la “voce” di Dio e l’ha accolta nel suo cuore.
giancarlo di ludovico