Grazie a monsignor Armando Trasarti
Carissimi Soci ed amici, quando, durante un nostro colloquio, S.E. Monsignor Armando Trasarti mi disse di cessare le pubblicazioni del nostro Giornalino dell’Unitalsi Fano un poco mi dispiacque.
Il Giornalino dell’Unitalsi Fano era ormai un qualcosa che faceva parte della nostra vita associativa e tutti i Soci, ma specialmente anziani o ammalati, ne aspettavano l’uscita successiva con lieta impazienza. Era uno strumento indispensabile per la Sottosezione di Fano, sia per rammentare le attività programmate, sia ad avvisare di quelle impreviste o occasionali. Serviva anche a ricordare i pellegrinaggi, le cene, le feste appena svolte, a ricercare nelle foto i volti amici, ad esortare tutti verso un energico cammino di fede. Era la voce che annuncia il Vangelo e, percorse tutte le strade della Diocesi, entra in tutte le città dove sono le case degli Unitalsiani, era il nostro modo di compiere, dopo averli assistiti, l’esortazione di Cristo per i malati : “quando entrate in una città…. curate i malati che vi si trovano, e dite loro: si è avvicinato a voi il regno di Dio”(Luca 10, 8-9).
Avrei voluto dire al Vescovo che il Giornalino dell’Unitalsi Fano era tutto questo, ma sul momento tacqui. La sua successiva proposta di realizzare invece un inserto da pubblicare all’interno de Il Nuovo Amico, mi spiazzò completamente. Ma non andava già bene il Giornalino dell’Unitalsi Fano? E come realizzarlo? Come farlo arrivare a casa dei nostri Soci anziani e disabili che però non
fossero abbonati a Il Nuovo Amico? E la grafica? La spedizione? I costi? …… Era il momento di affidarsi alla guida e lungimiranza di Mons. Trasarti, tutti gli interrogativi avrebbero trovato
poi una risposta tecnica, ora l’importante era accettare quanto veniva richiesto e mettersi all’opera.
Contattata la direzione de Il Nuovo Amico, ho trovato grande disponibilità e comunione d’intenti. Ho riscontrato anche una reale corrispondenza di idee sull’importanza degli strumenti di informazione specie se utilizzati per l’annuncio del Vangelo oppure per dar voce a quella parte di società che non trova mai spazio sugli altri mezzi di comunicazione di massa, quella parte cioè che “non fa notizia”, quella parte che opera (o in cui opera) il bene silenzioso. Quindi, tutte le obiezioni, i rilievi, le riserve, i dubbi, le incertezze erano dissipati, il Giornalino dell’Unitalsi Fano (così come lo abbiamo creato, cresciuto, conosciuto) sarebbe morto, ma solo per rinascere in una nuova vita da inserto. Con una voce più forte avrebbe raggiunto più case, più chiese, più persone, più anziani,
malati, disabili. Avrebbe detto a più persone che il regno di Dio si è avvicinato. Per questo (ma non l’ho compreso subito…) il Vescovo mi aveva chiesto di cessare le pubblicazioni: perché il Giornalino dell’Unitalsi Fano producesse maggiore frutto. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Giovanni 12, 24).
Grazie allora a S.E. Mons. Trasarti per averci “seminato” nella stagione propizia e grazie a Il Nuovo Amico per averci accolto come fa la terra con il seme. Ora tocca a noi Unitalsiani far crescere, con il nostro lavoro e le nostre esperienze, questa nuova pianticella. Il frutto lo offriremo al Signore.
Piergiuseppe Manenti
Presidente Unitalsi Fano