L’ORDINANZA DEL COMUNE RISCHIA DI EQUIPARARE I MENDICANTI AI MALVIVENTI
Combattiamo la povertà ma non i poveri
Da oltre una settimana sta facendo parlare l’ordinanza n. 227 del 24/2/2016 firmata dal Sindaco di Pesaro e inviata a tutte le forze dell’ordine incaricate di eseguirla. Divieto di accattonaggio “molesto e invasivo” – si legge nel testo; “divieto di mendicare” di fronte a negozi, ospedali, chiese, piazze e vie del centro storico… nei restanti luoghi “la mendicità deve essere itinerante con soste non superiori ai 30 minuti nello stesso luogo, dopodiché il questuante dovrà spostarsi di almeno 500 metri”. Tra le sanzioni previste vi sono multe fino a 500 Euro e la confisca delle attrezzature di accattonaggio.
Non pensavamo ci fosse necessità di intervenire sulla questione ma ci sentiamo obbligati a farlo visto il sorprendente e allarmante consenso in merito all’iniziativa. Poche voci per la verità ma dai toni confusi e talora al limite del razzismo. Insomma anche in questo caso, così come per la brutta pagina scritta in Consiglio comunale con l’approvazione dell’inutile registro del testamento biologico, pare che l’amministrazione sia più interessata ad ascoltare sparuti ma chiassosi cittadini piuttosto che la maggioranza silenziosa (o silenziata) di questa città.
Ci spieghiamo meglio: davvero l’ordinanza del Sindaco era urgente e necessaria? No, nella maniera più assoluta. Nel diritto italiano l’ordinanza è un provvedimento amministrativo emanato in casi eccezionali di particolare gravità. Pericoloso mischiare sicurezza, criminalità e accattonaggio come è avvenuto in Consiglio Comunale lo scorso 29 febbraio.
La legge prevede già la repressione di forme aggressive di accattonaggio, la molestia, l’inganno, la frode… Le forze di pubblica sicurezza possono già intervenire senza bisogno di una ordinanza. Anzi devono farlo se ravvisano reati, talora gravissimi, come lo sfruttamento di persone, minori, anziani, racket malavitosi…
E allora, quest’ordinanza? Alla fine in nome del “decoro urbano” si va a colpire l’accattonaggio tout court anche quello silenzioso. Ma soprattutto non possiamo accettare l’idea di una città che vuole nascondere la povertà per non compromettere il potenziale turistico (rossiniano, balneare …). Più decorosa una città con borse da 2.700 euro in vetrina?
La povertà esiste a prescindere dal fatto che lo si veda oppure no. Anzi poterla riconoscere con i propri occhi aiuta la città a confrontarsi con il problema. Urgente più che l’ordinanza sarebbe piuttosto combattere la povertà, non i poveri. La Caritas diocesana quest’anno ha avviato un interessante progetto con le scuole proprio per sollecitare in loro un’attenzione verso le varie forme di “povertà” presenti nel nostro territorio. Sabato 12 marzo al cinema di Loreto è previsto l’incontro con Don Giacomo Panizza direttore Caritas a Lamezia Terme che, per l’occasione, dialogherà con i ragazzi sui progetti da loro svolti.
Alla luce di tutto ciò chiediamo che il Comune faccia la sua parte, iniziando con il ritiro di quell’inutile ordinanza n. 227.
La direzione
(CONTINUA A LEGGERE SULL’EDIZIONE CARTACEA DI DOMENICA 6 MARZO 2016)