URBINO – Solenne cerimonia in Cattedrale, nella Giornata Mondiale del Malato, alla quale hanno partecipato, disabili, infermi ed anziani, con le rispettive associazioni, per chiedere a Gesù misericordioso, il sostegno, la forza e il dono della sua protezione. E stato molto emozionante vedere come tanti ammalati, dal volto sereno e fiducioso, partecipassero con lofferta della loro preghiera e sofferenza, alla costruzione del Regno di Dio. In questo incontro così partecipato, determinante è stato limpegno dei componenti delle associazioni dellUnitalsi con i loro barellieri e dame, del Tribunale del Malato, dellAvulss e dellAnffas, i quali hanno manifestato profonda dedizione nei confronti dei fratelli e sorelle più bisognosi e malati. Come ha detto papa Francesco, « Questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti». Con laiuto discreto a chi soffre, ha aggiunto Bergoglio, «Si prende sulle proprie spalle la croce di ogni giorno e si segue il Maestro». In questa ricorrenza della Beata Vergine di Lourdes, occorre seguire la voce di Colei che dice anche a noi: «Qualsiasi cosa vi dirà, fatela», così il Signore trasformerà lacqua della nostra vita, in vino pregiato. «In questo Giubileo degli ammalati», ha sottolineato lArcivescovo nellomelia, «Il Signore riempia voi, portatori di sofferenze, del suo dono di misericordia e liberi noi tutti dal male, per poterci mettere sulla strada della sua sequela. Nel Vangelo ci ha detto che dovrà soffrire molto, essere rifiutato…venire ucciso e risorgere il terzo giorno: questo è il mistero della croce, dove Gesù passa per arrivare alla risurrezione. Per poter vivere la debolezza della nostra sofferenza occorre aprire la porta al Signore, dicendogli: “sia fatta la tua volontà”. Il nostro dolore unito a quello di Gesù, salva il mondo». E ancora: «Amare il Signore e osservare la sua Parola è la strada della nostra conversione». Quindi Mons. Tani ha proceduto al rito della sacra Unzione con limposizione delle mani, chiedendo al Signore di visitare gli infermi, i disabili, gli ammalati e gli anziani, di liberarli da ogni male e di recare sollievo e conforto alle loro sofferenze. Sottolineando poi, il prezioso lavoro dei volontari, ha chiesto loro, di continuare ad assistere, con lo stesso impegno, tutti coloro che hanno più bisogno. La processione con i flambeaux ha concluso il solenne rito, nello stile di quanto avviene a Lourdes. Il coro del centro Varea Dini, insieme a quello del Duomo, hanno animato la suggestiva celebrazione eucaristica.
Giuseppe Magnanelli