URBINO – Venerdì scorso 3 luglio con il saggio alla presenza dei Genitori e parenti, che hanno gremito il campetto dell’Annunziata si è conclusa l’esperienza del Grest interparrocchiale organizzato dall’Unità Pastorale di Urbino: con semplicità e passione – come sanno fare i piccoli – i nostri ragazzi hanno fatto vedere al pubblico presente un “riassunto” dei balli, dei canti e delle riflessioni che hanno riempito di senso questa bella esperienza. Dal 15 giugno al 3 luglio, per tre settimane, infatti, hanno collaborato tra loro animatori e parroci, ritrovandosi ogni mattina dalle 8,30 alle 12,30 all’oratorio “San Crescentino” dell’Annunziata, per vivere insieme a 89 bambini (7 di prima elementare, 17 di seconda, 10 di terza, 22 di quarta, 15 di quinta, 11 di prima media e 7 di seconda) un’esperienza di amicizia e di vita. Ciò che ha richiesto il Grest è stato amare, per questo è stato complicato, ma anche bello. Ha significato da un lato offrire le proprie mattinate ai bambini e dall’altro prestare attenzione ai “grandi”. Mettersi in gioco è stato fondamentale, da entrambe le parti.
Ogni giorno, tutti insieme hanno tenuto dei momenti di preghiera, di lettura e di riflessione sulla Parola di Dio, al fine di indirizzare la propria giornata verso Gesù, prendendo un impegno quotidiano di comportamento, come ringraziare, condividere, accorgersi e stupirsi delle cose belle, poi, una volta recitato il Padre Nostro manina nella manina – e manina nella mano -, tutti a ballare! Ogni settimana un’icona biblica diversa ha scandito le nostre giornate: le nozze di Cana; l’invito a pranzo di Gesù in casa di Maria, Marta e Lazzaro; l’incontro, carico di amicizia, tra Gesù ed il pubblicano Zaccheo.
Sono stati organizzati dei giochi a squadre, per sollecitare la coesione del gruppo e il senso agonistico, senza tuttavia far cadere nella prepotenza o nella sfiducia i forti e i meno forti. I laboratori manuali, come la pittura, la lavorazione del Das e la cucina, sono serviti invece a far uscire quella creatività che è così evidente nei bambini, ma che, magari scavando bene, ritrovano anche gli animatori, quei bambini cresciuti, che hanno imparato a colorare dentro i margini.
E’ importante sottolineare quanto quest’esperienza abbia arricchito la vita di tutti, piccoli e grandi, perché si ha amato e soprattutto si ha amato insieme. I primi hanno avuto l’occasione di creare rapporti di amicizia, sono stati incitati al gioco e all’ascolto. I grandi si sono allenati a pensare che l’amore ha bisogno di essere comunicato: i bambini sono dei grandi istruttori in questo, infatti spesso non si vergognano di ciò che provano, non ostruiscono le porte che separano il cuore dall’esteriorità. La bellezza di quest’esperienza si esprime in ciò che ognuno prova nel ricordarla, nel rivivere quelle mattine strappate al cuscino, ma ricucite con cura nella veste di Gesù. La sera si è più contenti se durante il giorno si ha fatto qualcosa di bello per gli altri, e non già perché ci si sente utili, poiché, di fronte ai bisogni del mondo, ciò che si può fare è veramente poco, ma per il fatto che si è consapevoli, nella propria piccolezza, di stare adempiendo all’unico grande Progetto di Amore, che è stato creato per renderci felici.
A “perenne” ricordo del Grest è stato anche realizzato un CD con le foto e le musiche più belle, il cui ricavato (€ 5,00 a copia) servirà come finanziamento delle prossime esperienze pastorali a favore dei ragazzi e dei giovani.
Anna Borlenghi