URBANIA – La visita pastorale è iniziata puntualmente a Urbania alle ore 17.00 del 19 aprile. Una domenica luminosa e serena. I fedeli di questa Unità Pastorale si sono adeguatamente preparati a questo pregevole appuntamento con una settimana di missione con i Padri Servi di Nazareth di Verona accompagnati da un gruppo di giovani e alcune coppie di sposi. È stata una missione dedicata completamente ai giovani e alle famiglie, che nell’ora stabilita di quel giorno erano in molti ad attendere l’Arcivescovo in Pazza San Cristoforo; c’erano fedeli da tutte le parrocchie: da quelle di San Fortunato e San Giovanni in Petra di Peglio, a quelle di Santa Maria del Piano, di San Pietro in Muraglione, di San Giorgio in Piano e soprattutto della parrocchia San Cristoforo di Urbania.
L’Arcivescovo vestito in abito corale è sceso puntualmente dalla sua autovettura presso i giardini pubblici per salutare le autorità, tra cui per primo il parroco e poi il sindaco. Quindi in piazza S. Cristoforo ha salutato la gente radunata nel segno dell’accoglienza applaudendolo con grande gioia. Proprio in piazza San Cristoforo il Sindaco Marco Ciccolini per primo gli ha dato il suo saluto presentando la città durantina nei suoi aspetti storici ed artistici più belli; e dopo le brevi parole di felice accoglienza, ha voluto offrirgli lo “Statuto della Città” ed un volume su Maria Francesco II Della Rovere, sesto e ultimo duca di Urbino, che scelse Casteldurante quale sua residenza preferita, dove morì nel 1631.
Sono seguite le parole del Parroco Mons. Piero Pellegrini, che con un linguaggio semplice e molto familiare ha espresso la sua gioia vedendo in lui la “mano misericordiosa e provvidente di Dio” con cui condividere le preoccupazioni, le speranze e le fatiche della nostra chiesa. Quindi, al suono della Banda Musicale Cittadina il corteo si è mosso verso la chiesa Concattedrale, al cui ingresso l’Arcivescovo è stato accolto dal Parroco con le parole:”Benedetto colui che viene nel nome del Signore”; e l’Arcivescovo ha risposto: “Benedetto il Signore Dio d’Israele che ha visitato e redento il suo popolo” e baciando il Crocifisso presentato dal parroco ha proseguito: “Di null’altro ci glorieremo se non della Croce del Signore nostro Gesù Cristo, il cui amore ci spinge al pensiero che egli è morto per tutti”. Quindi aspergendo l’assemblea si è recato alla cappella del SS. Sacramento per una breve visita. Preso posto alla sede, dopo alcune preghiere e letture di rito, è stato pregato così: “O Dio, pastore eterno che edifichi la Chiesa con la multiforme ricchezza dei tuoi doni e la governi con la forza del tuo amore, concedi al tuo servo Arcivescovo Giovanni che hai posto a capo della nostra Chiesa, di presiederla in nome di Cristo maestro, sacerdote e pastore”. Ed è iniziata la Santa Messa sia come conclusione della Missione parrocchiale e sia come inizio della Visita Pastorale. Durante l’omelia l’Arcivescovo si è soffermato a riflettere sulle letture del giorno. Partendo dagli Atti degli Apostoli (83,13) ha commentato le parole di Pietro “Pentitevi e cambiate vita” ed ha proseguito, rifacendosi al Vangelo di Luca (24,35), che Gesù non è un fantasma, ma una persona reale e viva: solamente la sua parola di “pace” è quella di cui ha bisogno l’umanità di oggi.
La liturgia, con la semplicità dei canti eseguiti da tutta l’assemblea, ha aiutato molto i fedeli presenti ad entrare in un’atmosfera di unità avvolta dalla presenza di Dio.
Giuseppe Mangani