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      Home » Il liceo “Marconi” in Africa da Abba Marcello
      Chiesa e Mondo

      Il liceo “Marconi” in Africa da Abba Marcello

      RedazioneDi RedazioneNessun commento4 minuti di lettura
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      GLI STUDENTI DI PESARO DI NUOVO IN MISSIONE DA ABBA MARCELLO

      Il liceo “Marconi” gioca a far sorridere il mondo

       

      Anche quest’anno un gruppo di giovani studenti del Liceo Scientifico e Musicale Marconi di Pesaro, accompagnati dagli insegnanti e dall’assessore alle politiche educative del comune, avranno l’opportunità di recarsi a Soddo, in Etiopia, ospiti di Abbà Marcello che da tanti anni opera al servizio di queste popolazioni.

      La lettera indirizzata agli studenti, alle loro famiglie, e a tutti i docenti del liceo, per promuovere la raccolta fondi da destinare al “Centro di accoglienza per i bambini di strada”, conteneva una poesia di Bertold Brecht semplice nel linguaggio, ma ricca di contenuto e significato.

      «I bambini giocano alla guerra. E’ raro che giochino alla pace, perché gli adulti, da sempre fanno la guerra. Tu fai “pum” e ridi, il soldato spara e un altro uomo non ride più. E’ la guerra.

      C’è un altro gioco da inventare, far sorridere il mondo, non farlo piangere. Pace vuol dire che non a tutti piace lo stesso gioco, che i tuoi giocattoli piacciono anche agli altri bimbi, che spesso non ne hanno perché ne hai troppi tu. Che i disegni degli altri bambini non sono dei pasticci, che la tua mamma non è solo tua; che tutti i bambini sono tuoi amici. La pace è ancora non avere fame,non avere freddo, non avere paura».

      Mediante questa poesia si intendeva sollecitare il lettore a fermarsi un poco, in prossimità delle festività natalizie, a riflettere su se stesso, sulla realtà che ci circonda e a volgere lo sguardo verso chi soffre. Poichè, come afferma Don Luigi Ciotti “non c’è niente di più prezioso da fare nella vita che restituire a chi soffre la sua dignità e libertà”. I giovani – come i bambini che giocano alla guerra – si mostrano a volte indifferenti verso chi è meno fortunato di loro, e ricercano prima di tutto il successo e l’interesse personale dimenticando di impegnarsi  per il Bene Comune. Ciò accade perché vivono in una società fatta dagli adulti, che mette quotidianamente ai primi posti l’immagine, il successo, l’arricchimento e la prestazione. I giovani imitano i modelli che la nostra generazione offre loro. Soprattutto ai nostri giovani è rivolta l’esortazione a crescere cercando un senso non effimero ma duraturo per la loro vita. Ad essi viene ricordato che è loro affidato un compito meraviglioso e straordinario: quello di inventare il nuovo gioco di far sorridere il mondo, non farlo piangere. Un desiderio che ciascuno deve portare prima di tutto nel cuore per poterlo poi concretizzare nei luoghi in cui ciascuno è chiamato a vivere: in famiglia, nel lavoro, nella politica, nell’impegno di volontariato come nella parrocchia o l’associazione culturale a cui partecipa. C’è una terza riflessione di Brecht che merita tutta la nostra attenzione: non ci sarà mai la pace nel mondo finché ci sarà chi ha fame, chi ha freddo, chi ha paura. Vale quindi per tutti gli uomini di buona volontà l’impegno a promuovere nella società maggiore giustizia sociale e maggiore uguaglianza. Impegno che è ben sintetizzato in questa affermazione: se vuoi la pace opera per la giustizia. In questo progetto promosso dal Liceo Marconi e sostenuto dall’assessorato alla cooperazione internazionale del Comune di Pesaro, i valori della solidarietà e dell’educazione camminano di pari passo. Ogni anno gli studenti raccolgono risorse per i bambini di strada e per i poveri di Soddo, e in questo modo crescono in sensibilità e attenzione verso gli altri, si liberano dell’indifferenza che rende la loro vita vuota e insoddisfacente, e sviluppano e consolidano ideali e valori che abitano il  loro cuore.

      Il referente del progetto – Prof. Marco Signoretti

       

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