SANREMO – Presente per il secondo anno consecutivo, Raphael Gualazzi, il pianista, cantante e autore nato e cresciuto all’ombra dei torricini, questa volta ha sicuramente trionfato, anche se non da vincitore ma “solo” come secondo classificato. Inoltre durante la cinque giorni canora, mentre Raphael si esibiva con la sua “Liberi o no” ottenendo crescente interesse da parte di tutti, tra le Nuove Proposte gareggiava Filippo Graziani, figlio di Ivan, che giorni fa, prima di partire per la riviera, aveva mandato un saluto a Urbino in quanto città dove il padre nacque artisticamente, in un complesso proprio con Velio Gualazzi, padre di Raphael. Filippo purtroppo si è fermato alla semifinale, mentre Gualazzi assieme al dj e strumentista techno The Bloody Beetroots intanto andava avanti nella gara. Arrivata finalmente la finale, non si è ripetuta la “beffa” dello scorso anno, in cui la giuria lo aveva premiato ma il televoto ribaltò il verdetto a favore di cantanti più pop di lui; il pubblico a casa infatti, complice forse un livello generale delle canzoni più basso della sua, lo ha preferito a vari altri concorrenti, portandolo in finalissima assieme ad Arisa e Renzo Rubino. Riazzerata la classifica, si è poi piazzato al secondo posto sia come televoto sia per la giuria di qualità, che hanno decretato entrambi vincitrice Arisa. Sicuramente il testo e le note del brano della cantante erano più orecchiabili e comprensibili, cosa che nell’immediato l’ha favorita, ma con buone probabilità la canzone di Raphael sarà altrettanto apprezzata tra qualche tempo: il testo non banale, la musica innovativa e lo stile per lui inusuale ne fanno un pezzo non immediato, ma che comunque ti rimane in mente. In più giocheranno a favore la ballabilità (unico brano del Festival adatto in discoteca) e il connubio di musica, effetto remix e coro gospel. Il duetto col dj ha portato frutto e ci auguriamo che diventi uno dei brani più ascoltati. Sicuramente rimarrà un grande punto fermo della carriera, appena iniziata ma già sfolgorante, di Raphael Gualazzi, al quale ha inviato un messaggio di felicitazioni anche Franco Corbucci: «Caro Raphael – ha scritto il sindaco – a te le congratulazioni e i complimenti più sinceri della città, dell’Amministrazione Comunale e miei personali per l’ottimo risultato conseguito. Sei bravissimo! Il tuo talento e la tua professionalità si sono imposti anche al di fuori dei confini nazionali e hanno portato il nome di Urbino all’estero. In attesa di poterti incontrare, ti saluto cordialmente».
Giovanni Volponi
Nella foto: Fazio, Littizzetto, gli altri due finalisti Rubino e Arisa, The Bloody Beetroots e Raphael Gualazzi