URBINO – In questa edizione del concorso, tra i tantissimi presepi visionati, ci appare rilevante la bellezza di quelli costituiti in famiglia, condivisi tra parenti e amici, in una vera e propria festa, di cui il presepe è il fulcro. Dopo la proiezione sono state premiate le varie categorie in concorso: il primo premio è stato assegnato al Signor Orazi Tommaso di Urbania, che ha ricostruito i monumenti più caratteristici di Casteldurante, assemblando cartone, colla e stucco e regalandoci un’armonica architettura, ricca di affascinanti prospettive, dove le proporzioni si incontrano con la contemplazione e l’incanto. Gli amici del presepe della parrocchia di Santa Maria Immacolata del Gallo di Petriano hanno ricevuto il secondo premio: come ogni anno ci hanno regalato un meraviglioso presepe, che in questa edizione propone la tradizione classica dell’arte presepistica, in cui le statue in movimento vanno ad arricchire ulteriormente le armonie dell’ambientazione rurale. Il terzo premio è stato assegnato alla famiglia di Licia Pazzaglia di Sant’Angelo in Vado che in maniera particolare ha curato la bellezza dei dettagli, delle ambientazioni e dei personaggi.
Il concorso, oltre questi riconoscimenti assoluti, premia anche singole categorie: la Categoria Scuole ha premiato l’Istituto Comprensivo di Sant’Angelo e Borgopace, che ha elaborato numerosi presepi con le classi esprimendo abilità formale e fantasia. La Categoria Famiglie ha premiato Guglielmo D’Andrea di Sassocorvaro, che ha plasmato una serie di presepi dalla monumentale bellezza che citano le grandi scuole dell’arte presepistica, come quella partenopea. La Categoria Associazioni è stata assegnata all’Associazione Arte e Altro di Mercatello sul Metauro, che nonostante il periodo di recessione che viviamo, è riuscita a raccogliere in Santa Chiara una ricca esposizione dell’arte presepistica italiana, diventando sempre più un riferimento culturale. La Categoria Presepe Vivente ha visto primeggiare l’Associazione A.R.S. Rievocazioni Storiche di Urbino, che riesce ad animare la città ducale con momenti di rara poeticità, attraverso citazioni dell’arte e coinvolgimento dei figuranti. La Categoria Oratorio ha premiato la Parrocchia della SS. Annunziata di Urbino, che ha realizzato un presepe della tradizione da “sbirciare” attraverso le finestre, tipico della curiosità dei bambini. La Categoria Parrocchie è stata assegnata alla Comunità di S. Andrea di Scotaneto, dove l’intesa tra catechesi del parroco e ascolto creativo della comunità, ha dato vita ad un presepe fantasioso e scientifico. L’ambientazione del presepe è il monumento all’atomo di Bruxelles, ricostruito nella sua forma reale. Nelle sfere, che attorniano il nucleo dell’atomo campeggiano le varie chiese della parrocchia, e nel nucleo trova sede la capanna di Betlemme con Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù. Il lavoro ci riconsegna l’insegnamento di una Chiesa pluriforme che ruota attorno l’unico centro, Gesù. Vicino a questo elaborato appare l’arca di Noè con tutte le chiese e famiglie della comunità, che illustrano la volontà di Dio, espressa nel Figlio Gesù di salvare tutta l’umanità. La terza immagine posta in successione è un presepe che racconta semplicemente la chiesa parrocchiale e la sua campagna, in cui i contadini sono al lavoro felici, contemplando quel Gesù nato per loro nella loro vita quotidiana. La Categoria Presepe Artistico ha riconosciuto l’abilità, la fantasia e il grande lavoro della Famiglia Righi di Monteguiduccio, che si è prodigata in un immenso presepe, che si estende in una stanza intera, attraverso la narrazione dettagliata di tutta un’umanità in attesa di Gesù. La Categoria Contrade di Urbino è stata assegnata alla Contrada Hong Kong, che si è contraddistinta per una composizione originale e poetica, in cui l’aquilone è il protagonista del presepe.
Aldilà degli ambiti specifici, tutti gli elaborati, soprattutto quelli svolti nelle famiglie, si sono contraddistinti per la cura e la devozione al Natale. Il tempo che precede le festività può essere vissuto ancora con quella intimità conosciuta dai nostri nonni, se alcuni gesti come il presepe, diventano una realtà feriale, in cui genitori e figli condividono progetti e sogni.
Manuela e Marco