PELINGO – Trentaquattresima edizione del pellegrinaggio Urbino-Pelingo: anche quest’anno don Umberto Brambati, ideatore e promotore, ha guidato i pellegrini il cui numero è stato ridotto dal cambio di giornata (sabato 15 anziché la prima domenica di Giugno, che il prossimo anno ritornerà). Tempo splendido, identico calore di popolo, come ha avuto modo di constatare un pellegrino di eccezione quale l’Arcivescovo Tani. Un pellegrinaggio non è soltanto devozione, gesto di fede, momento di preghiera, sacrificio fisico, disponibilità personale, richiesta di grazia, ringraziamento di doni ricevuti. Non è soltanto un camminare insieme simbolico del viaggio della vita sotto la protezione divina. È anche necessità esistenziale, bisogno spirituale, sacralizzazione totalizzante, ingraziamento, ricerca dell’Altro. E, ancora, purificazione, conversione, tentativo di afferrare e farsi afferrare dalla potenza sacrale che andiamo a incontrare. È una ricerca dell’extra-ordinario, in una fusione, anche se temporalmente limitata, del totalmente Altro, affinché l’uomo vecchio che è dentro di noi si vesta di una nuova pelle, uscendo dal tempo che ci fa prigionieri.
Alcune foto della celebrazione finale nel prato sopra il santuario.
Massimo Volponi