URBANIA – Sabato 20 aprile, nell’accogliente e funzionale salone dell’Oratorio “San Domenico Savio”, si è svolto un incontro di formazione dal titolo “Fumo, alcol e stili di vita”, tenuto dal dottor Vincenzo Catalano, medico oncologo dell’Ospedale “San Salvatore” di Pesaro e presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Sezione di Pesaro e Urbino. È stata un’importante occasione educativa, voluta fortemente dal Responsabile don Diego Torres in collaborazione con il Circolo Acli, che ha coinvolto i ragazzi di Urbania, alunni dell’Istituto omnicomprensivo “Della Rovere” nonché frequentatori abituali del nostro oratorio, le loro famiglie e i loro insegnanti. La lezione scientifica e nello stesso tempo divulgativa ed accattivante, supportata dalla proiezione di diapositive esplicative e spesso divertenti, ha tenuto silenziosi ed attenti gli ascoltatori per circa un’ora e mezza. Gli obiettivi fondamentali dell’evento sono stati due: il primo, di rendere consapevoli i giovani dei gravissimi rischi di salute (90.000 casi all’anno in Italia di tumore sono correlati al fumo), a cui vanno incontro una volta intrappolati nelle spirali di fumo ed alcol e l’altro di proporre un corretto stile di vita, da seguire con l’aiuto dei propri genitori. Le statistiche e i dati raccolti nelle varie ricerche illustrate dallo specialista non sono certo confortanti e l’elemento che ha colpito è stato quello che si abbassa sempre di più l’età di chi si avvicina al fumo e all’alcol (tredici anni), in maggioranza ragazze, attratti non tanto dal piacere, quanto spinti dall’emulazione di ragazzi più grandi, nell’ottica dominante dell’omologazione. Particolarmente interessante è stato il confronto che il dottor Catalano, ha effettuato basandosi su un questionario che le insegnanti e gli educatori avevano distribuito ai ragazzi nelle settimane precedenti e che raccoglieva i comportamenti alimentari del ragazzo in una settimana tipo. Il dato elaborato è stato confrontato con quello di una casistica ufficiale della regione Abruzzo e con la casistica personale, circa 900 questionari, che l’esperto ha raccolto in circa tre anni di incontri con i ragazzi delle scuole della provincia. I dati hanno confermato una quasi completa sovrapponibilità di comportamenti tra le casistiche a conferma della uniformità di comportamenti anche non virtuosi (no colazione, scarsa presenza di frutta nella dieta quotidiana, utilizzo eccessivo di merendine confezionate); c’è stato, infine, un momento in cui i ragazzi, seguendo le indicazioni del docente, hanno provato a calcolare sui loro telefonini il body mass index, per stabilire l’indice di obesità personale.
Paolo Alessandroni e Maria Tancini