“Non est hic!” (Non è qui!). Così è scritto a Gerusalemme all’ingresso del sepolcro di Gesù. Sono le parole che l’Angelo disse alle donne il giorno dopo il sabato: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”. Gesù è vivo! Con la Pasqua si rinnova tutta la nostra speranza e nel nome di Gesù risorto possiamo procedere nel non facile cammino della vita. Le difficoltà a livello personale e sociale sono grandi; un’antica preghiera dice: “Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio”. Dentro la “debolezza mortale” possiamo racchiudere ogni peccato, ogni male, ogni caducità, ogni limite umano. Quali i rimedi? La fede si concentra sull’unico rimedio col quale l’umanità può “riprendere vita”: Gesù morto e risorto.
In questo anno della fede la nostra Pasqua deve essere un’occasione per riprendere con piena convinzione a cantare l’alleluia. Papa Francesco ci spinge a rifiutare ogni tentazione di tristezza e di disperazione. In questi giorni la fede ci fa dire in modo molto semplice: “Se Gesù è risorto, allora anche la morte è vinta, allora non c’è nulla che ci possa dominare con la paura. L’ultima parola non è della morte, ma è della vita”.
Potrebbero sembrare frasi fantasiose, ma parole come queste furono pronunciate da persone, che, dopo aver visto la tomba vuota, trovarono il coraggio e la forza di sfidare ogni avversità e pericolo, fino al martirio; talmente legate a Cristo-vivo da fare un’unica vita con lui e da comunicare che l’unico vero male è vivere senza di Lui. Dire che “Gesù Cristo è risorto”, è porre una sigla su tutta la storia, un segno positivo indelebile. È indicare uno “spazio” nel quale possiamo “rimanere” e vivere, come hanno fatto i santi di tutti i tempi: i santi che hanno costruito un mondo di amore, di solidarietà, di misericordia, di perdono, di tenerezza. Un mondo nel quale il valore principale non è l’avere, ma è l’essere persone umane, tutte create a immagine di Dio, redente da Cristo e da lui rese figlie dell’unico Padre. Conosciamo la storia dei potenti, degli imperi, delle guerre, dell’economia, delle alleanze; ma la storia realizzata con l’opera dei santi ci farebbe conoscere più e meglio il positivo cammino dell’umanità. Un cammino iniziato quel mattino partendo dalla tomba di Gesù. Gli auguri che ci facciamo sono pieni di questa speranza. Buona Pasqua!
Per la Metropolia di Pesaro-Fano-Urbino
Mons. Giovanni Tani – Arcivescovo di Urbino-Urbania-S. Angelo in Vado
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