URBINO – È stato comunque un Sanremo da protagonista, per Raphael Gualazzi, il cantautore urbinate che dopo la vittoria nel 2011 tra i giovani si era ripresentato quest’anno tra i “big”. Lo è stato perché, seppur escluso dal terzetto finalista che si è spartito il podio (Marco Mengoni, Elio e i Modà), ha riscosso comunque un grande successo tra pubblico e critica che lo consacra definitivamente (nel caso ci fosse stato qualcuno che ancora dubitava) tra i grandi cantautori italiani che ci rappresentano nel mondo. Sì, perché Raffaele, questo il nome di battesimo, è oggi più impegnato all’estero che in patria, tra festival jazz e concerti blues. Ed è anche per questo che ha scelto, dopo la gara sanremese, di tornare un po’ a parlare italiano con una lunga tournée che lo vedrà impegnato per mesi in tanti teatri della penisola, cominciando dalla vicina Senigallia e poi da Milano. Ma torniamo al festival: certo Raphael non ha invitato i fan a televotare, visto che ha più volte dichiarato che l’importante per lui era partecipare, far conoscere il nuovo disco (Happy Mistake, uscito il 14 febbraio) e non gli interessava la competizione. Insomma non si è impegnato nel farsi pubblicità, e questo l’avrà probabilmente penalizzato per quanto riguarda il pubblico da casa; la giuria di qualità poi, che nel caso di Elio ha fatto fare salti di varie posizioni, non ha “compiuto il miracolo” anche per Raphael. Ma se la gara rivierasca non ha decretato per l’Urbinate un successo totale, questo non vuol dire che poi, nel “dopo Sanremo”, non ci possa essere un riscatto. E probabilmente così sarà, perché già le radio trasmettono Sai (ci basta un sogno) con grande frequenza, e le trasferte teatrali lo lanceranno ancora più prepotentemente. E poi, a pensarci bene, non è andata così male: grande visibilità, critici tutti dalla sua, giornali che lo candidano alla vittoria, quinto al televoto di giovedì, grande performance e arrangiamento venerdì a Sanremo Story, in gara fino all’ultimo. Insomma, Raphael, è stato un grande Sanremo anche grazie a te, anche se, parafrasando il titolo del tuo brano, Sai (a te basta partecipare)!
Giovanni Volponi
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