Dopo la sorpresa ed anche lo sconcerto che tutti abbiamo provato all’annuncio delle dimissioni del Papa Benedetto XVI, è quasi inevitabile che ognuno torni con la mente alle occasioni di incontro personale o comunitario vissute con il Pontefice, quasi a voler trattenere anche un piccolo frammento del rapporto con lui, per conservarlo come segno di un affetto, di una vicinanza.
Ciò vale anche per la città di Pesaro, conosciuta dal Papa – come egli stesso ebbe a confidare a S. E. Mons. Piero Coccia in occasione della Visita ad limina del febbraio 2007 – attraverso il racconto di alcuni connazionali tedeschi, abituali frequentatori estivi della costa Adriatica, ammirati dalla piacevolezza del paesaggio e dalla vivacità culturale del nostro territorio.
Ma vale soprattutto per la nostra Arcidiocesi, la cui situazione il Pontefice mostrò di conoscere molto bene durante la medesima Visita.
Al nostro Arcivescovo – che, ancora sacerdote, lo aveva incontrato come cardinale Ratzinger in occasione di una sua Lectio Magistralis all’I.T.M. di Ancona e in vari Convegni a Roma – Benedetto XVI chiese premurose notizie sulle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, sul ministero dei laici nella nostra chiesa locale.
Anche dopo il Convegno nazionale degli IRC dell’aprile 2009 si intrattenne in un colloquio personale prolungato con mons. Coccia, presente come membro della Commissione dell’Educazione, della Scuola e dell’Università della CEI, ponendogli precise domande sui contenuti, sul metodo di tale insegnamento nella nostra diocesi, sulle difficoltà principali, sulla percentuale degli alunni avvalentisi della religione. Non mancarono in quell’occasione le sollecitazioni a non trascurare le fonti del cattolicesimo (Bibbia, Tradizione, Codificazione della cultura cristiana).
Un filo rosso tra Benedetto XVI e la nostra chiesa locale si è mantenuto costante, con la mediazione dell’Arcivescovo, attraverso numerosi altri incontri a Colonia per la GMG (2005), a Loreto per l’Agorà dei giovani (2005), a Carpineto Romano (2010) per il bicentenario della nascita di Leone XIII, a San Marino (2011), ancora a Loreto per l’Anno della fede (2011), durante il Congresso Eucaristico Nazionale ad Ancona (2011).
Ma soprattutto il Papa ha avuto modo di rallegrarsi con la Chiesa di Pesaro in occasione del Concistoro per la nomina a Cardinale di Mons. Antonio Vegliò (18 febbraio del 2011) quando ha detto di complimentarsi per quel “figlio” chiamato a partecipare al Governo della Chiesa universale.
Tutta la comunità cristiana pesarese è unanime nel riconoscere a questo Pontefice una cultura e un’intelligenza fuori dal comune, una profondità e insieme una chiarezza concettuale ed espositiva a volte disarmanti, un’umanità affabile, umile e al tempo stesso signorile.
Ammira questo Papa in particolar modo perché ha testimoniato una fede solida, un forte amore per la Chiesa universale e le chiese locali, una disponibilità ad apprezzare e valorizzare sempre il ministero dei Pastori.
A lui l’Arcivescovo e tutta l’Arcidiocesi esprimono la più viva gratitudine.
Ufficio Comunicazioni Sociali