Ogni volta è un abbandonarsi, un superare le naturali abitudini che una famiglia con bambini può avere, il week-end di riposo, la passeggiata o la giornata di mare. E’ un accogliere una proposta al di fuori del normale: ritrovarsi con almeno un milione di altre persone che, in quanto famiglie, vogliono incontrare il Santo Padre.

Ma perché? Molti possono chiedersi quale sia il senso del trascinare i propri figli, magari piccoli ancora con il passeggino, in una grande spianata, del fare una levataccia al mattino e dopo ore di cammino cercare bramosamente uno spazio verde. Il tutto per vedere il Papa solo da molto lontano. Ma perché?
Per noi, Fraternità San Francesco di Pesaro, questo è stato il terzo incontro mondiale delle famiglie, dopo Roma e Valencia. 18 famiglie della Fraternità hanno vissuto questa bella esperienza. Sapevamo che il nostro esserci sarebbe stato unito all’esserci di tanti altri per dare testimonianza della potenza di Dio e della forza della fede. Specialmente in questo periodo, in cui la Chiesa ed il Santo Padre vivono momenti di intensa sofferenza, abbiamo sentito il bisogno di essere segno, seppur piccolo ed invisibile in mezzo al milione di fedeli, dell’amore fondato sulla roccia.
“Un cuor solo perché il mondo creda” è il nostro motto che riassume il nostro carisma. Questo abbiamo voluto vivere concretamente a Milano, da pellegrini e forestieri, vegliando con il Papa sabato sera e partecipando alla celebrazione eucaristica della domenica.
Il Santo Padre nella Sua omelia, ricordando la Solennità liturgica della santissima Trinità, ci ha, appunto, invitato “all’impegno di vivere la comunione con Dio e tra noi sul modello di quella trinitaria.”
Non ha mancato di incoraggiarci nel nostro cammino di famiglie. Con amore di padre ha sottolineato che “la vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo.”
Ma non solo, ci ha fornito anche gli elementi che costruiscono la famiglia e che rappresentano le “vie per crescere nell’amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell’altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile.”
Ecco la ragione del nostro esserci con i figli a questo incontro mondiale. Sperimentare nella carne, nella fatica, nell’emozione del cuore, nella commozione e nel silenzio che la famiglia è un grande dono che può trasformare l’uomo educandolo ad esprimere il meglio di se.
Siamo ripartiti incoraggiati dalle parole del Papa: “Vivete con coraggio, certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivrete l’amore reciproco e verso tutti, diventerete un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica”.
Francesco Bartolucci