Fano
di Redazione
“Tendi la tua mano al povero. L’arte della vicinanza” è stato il tema dell’Assemblea Diocesana delle Caritas parrocchiali che si è tenuta on line in diretta sul sito della Diocesi. Dopo il momento di
preghiera iniziale guidato da don Michele Giardini, assistente spirituale della Caritas Diocesana, Laura Paolini ha dato la parola al Vescovo Armando, presidente della Caritas Diocesana che, nel suo intervento, ha più volte ribadito l’importanza di un coordinamento e di essere sentinelle attente e ha ringraziato la Caritas Diocesana per la presenza costante sul territorio.
Fragilità. “Cambiano i bisogni, la fragilità e le richieste intercettate nei Centri di Ascolto e nei servizi Caritas. Dobbiamo essere sentinelle attente. Nel monitoraggio nazionale si nota il raddoppio delle nuove povertà che si sommano a quelle già note e, in alcuni casi, croniche, conosciute da tempo. Tra i nuovi volti, incontrati nelle Caritas – ha messo in evidenza il Vescovo – ci sono italiani, stranieri, giovani, adulti, ma anche anziani soli, famiglie con minori, nuclei con disabili, persone in difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo, ma anche disagio psicologico, relazionale, solitudine, rinuncia, rinvio di cure, disoccupati in cerca di lavoro, lavoratori e lavoratrici precari e saltuari. Occorre coinvolgimento di enti pubblici, enti privati, terzo settore, parrocchie, gruppi di volontariato, aziende, singoli. Ora però sono necessarie anche azioni di armonizzazione di questi strumenti. Per evitare il rischio che la risposta all’emergenza si perda tra tanti rivoli di piccole misure ottenute da gruppi di pressione che spingono verso interessi particolari, soprattutto ora è necessario rafforzare le politiche di attivazione e gli strumenti di inclusione socio – lavorativi per evitare spirali di esclusione prolungata dal mercato del lavoro. Occorre non duplicare o sovrapporre gli interventi, ma è necessario il coordinamento”.
Poveri. Suor Catherine Southwood, punto di riferimento per le famiglie arrivate con i corridoi umanitari e da settembre 2018 volontaria del Centro di Ascolto di Caritas Diocesana, ha portato la sua testimonianza al servizio dei più bisognosi e ha sottolineato come i poveri siano maestri di grande umanità.
Collaborazione. La parola poi al direttore della Caritas Diocesana, Angiolo Farneti. “Quelli del lockdown sono stati giorni difficili e ce ne attenderanno altri a causa di questo nemico terribile che non rispetta nessuno. Questa pandemia ha rivelato le nostre debolezze umane, ma anche come servizi. Abbiamo però capito che tutti siamo coinvolti e abbiamo collaborato attivamente anche con gli enti pubblici e abbiamo scoperto la generosità di tanti giovani che ci hanno aiutato in questo periodo. Questo momento ci ha fatto capire che dobbiamo affidarci ancora di più a Dio che nella prova non ci abbandona ed è sulla stessa barca con noi. Il nostro servizio continua a sostenere, seppure con diverse modalità, chi si trova nel bisogno”.