“La famiglia cura le relazioni di coppia, con Dio e con i figli” è stato il tema del corso di esercizi spirituali per giovani famiglie organizzato dall’ufficio Famiglie della Diocesi, tenutosi al Santuario di Spicello dal 9 all’11 marzo. A introdurre le giovani famiglie il diacono Carlo Berloni (Direttore Uff. Famiglia) che, parlando della spiritualità familiare, ha voluto rimarcare come siano quattro i pilastri fondamentali da mettere in opera: 1. spiritualità e vita quotidiana camminano assieme indissolubilmente 2. nella coppia occorre essere interscambiabili per donarsi a vicenda una libertà di azione 3. essere presenti nelle comunità anzitutto come famiglie prima che come prestatori di servizi specifici 4. poter contare sul confronto costante con altre famiglie. La giornata di sabato ha portato una duplice riflessione, la prima guidata da don Egidio Tittarelli (vicario pastorale della diocesi di Macerata) e la seconda da don Marco Presciutti (vicario Pastorale della diocesi di Fano). Don Egidio ha voluto sottolineare, partendo dal racconto dell’unzione di Betania tratta dal Vangelo di Marco, come la relazione nella coppia si fondi sulla presenza di Gesù nella casa dove ciascuno vive. Gesù è presente tra le nostre fatiche quotidiane, ci spinge ad osare, a preparare con cura momenti di dialogo profondo e sincero con il coniuge, un dialogo, quello proposto da Gesù, fatto di ascolto di ciò che l’altro dice e anche di quello che non dice, del suo silenzio.
Don Marco Presciutti ha affrontato la relazione con Dio nella coppia, relazione che, come un abbraccio, ci trasmette l’essenza dell’altro. L’abbraccio è per cercare e accogliere, è un gesto che ci mette allo stesso livello dell’altro, è esperienza radicale di ospitalità che diviene preghiera. Nella preghiera – ha proseguito don Marco – ci sentiamo figli, interiorizziamo la presenza di Dio che ci vuole adulti e che crede in noi. Gli esercizi spirituali si sono poi conclusi, in un clima di grande festa animato dai bimbi più piccoli, con la riflessione di suor Daniela Cancilla (ordine Francescano delle sorelle del piccolo testamento di Gubbio) che nel riassumere sapientemente l’intero percorso spirituale ha portato all’attenzione dei cuori dei presenti quattro atteggiamenti dell’essere famiglia cristiana. Essere genitori vuol dire essere accompagnatori dei figli nel cammino verso la loro maturità, attraverso la preghiera per loro seguendo l’esempio di Mosè. Un accompagnamento che si ferma là dove i figli saranno chiamati a fare scelte di vita consapevoli. Genitori che sanno di avere un dono che è per l’umanità, “un bambino – ha detto suor Daniela citando la Scrittura – è luce per illuminare le genti” è dono per l’umanità. Tutto questo – ha concluso suor Daniela – va vissuto nella culla della comunità che plasma, trasforma, apre gli occhi e ci rende veramente cristiani sulle orme di San Paolo.