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      Trasporto pubblico – Le Marche tagliano le agevolazioni poi la politica ci ripensa grazie alle associazioni degli invalidi

      RedazioneDi RedazioneNessun commento5 minuti di lettura
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      atr-1-tpl-foto-grandeTAGLIO DELLE AGEVOLAZIONI. POI LA POLITICA CI RIPENSA

      Trasporto pubblico regionale: quando a pagare sono i disabili

       

       

      “Nessun aumento per gli studenti e i disabili rispetto allo scorso anno per il trasporto pubblico locale. Lo ha deciso la giunta regionale, che ha approvato a fine agosto, su proposta dell’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti, la delibera che stabilisce le agevolazioni”.

      Fin qui il laconico comunicato stampa ufficiale liquidato da quasi tutti i mezzo d’informazione tra le brevi estive. Ma il pericolo corso è stato davvero grande. Ora che l’allarme è rientrato, va ringraziata la Fand regionale (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) che ha sacrificato le proprie ferie per evitare che migliaia di cittadini della nostra regione si trovassero a pagare di tasca propria anni di cattiva gestione del sistema del TPL (Trasporto pubblico regionale) schiacciata da oltre 5 milioni di Euro di spesa.

      Per sanare il bilancio la Regione aveva pensato bene di azzerare del tutto le agevolazioni sociali. In altre parole le fasce deboli della popolazione come disabili, anziani e studenti, avrebbero dovuto rinunciare per tre anni alle tariffe agevolate e pagare il biglietto per intero. Ne parliamo con Massimo Domenicucci, presidente regionale Fand dal marzo 2016.

       

      Dott. Domenicucci ricordiamo l’antefatto.

      All’inizio dell’estate ho ricevuto una mail dalla Regione dove, in vista di imminenti cambiamenti generici in materia agevolazioni di trasporto pubblico locale, ci chiedevano di inviare con urgenza suggerimenti per il contenimento della spesa.

      Qual è stata la sua reazione?

      Come Fand abbiamo subito elaborato delle proposte in cui chiedevamo di rivedere anzitutto le categorie beneficiarie perché non tutte a nostro avviso sono legittime.

      Ad esempio?

      Le agevolazioni all’Anpi come associazione dei Partigiani. Se all’interno di questa associazione ci sono persone disoccupate, disabili, studenti etc… allora queste hanno giustamente il diritto ad accedere alle tariffe scontate ma altrimenti non ha senso applicarle ai singoli associati in quanto tali. A chi serve? Si rischia di alimentare un vero e proprio privilegio.

      Altri suggerimenti che avete dato per il contenimento della spesa?

      Abbiamo suggerito di inasprire i controlli per gli aventi diritto. Lo stesso assessore Sciapichetti ci aveva informato sul fatto che, il progressivo aumento della spesa per il Tpl, era da imputarsi principalmente agli abusi.

      Vale a dire?

      Ci sono persone che si presentano con il tesserino da disabile, studente, disoccupato … e acquistano blocchetti interi di biglietti a tariffa agevolata per poi distribuirli a parenti, amici ed altre persone.

      Di chi si tratta?

      Dispiace dirlo ma spesso sono extracomunitari. Ma sappiamo anche di giovani studenti organizzati sullo stile delle baby gang… E gli autisti poi per paura si rifiutano di fare controlli.

      Ma i biglietti non sono nominativi?

      No. Sono generici e non c’è un incrocio di dati. Vengono distribuiti al possessore del tesserino che può provare lo status di invalido o di altra categoria riservata.

      Qual è stata la risposta della Regione di fronte alle vostre indicazioni?

      Non ci è mai arrivata una risposta. Piuttosto nel mese di agosto, con tante persone in ferie e dunque con la consueta poca attenzione generale, ci arriva la bozza di un provvedimento che informava che dal 1° settembre avrebbero sospeso ogni agevolazione per tutte le categorie sociali senza tener conto neppure di una sola delle osservazioni che avevamo inviato su loro richiesta.

      E cosa avete fatto a quel punto?

      Il caso ha voluto che fosse in programma una riunione della consulta regionale dell’handicap composta da 18 associazioni compresa la Fand. Di queste quasi nessuna sapeva dell’idea di sospendere le agevolazioni. Abbiamo così deciso di indire una manifestazione di protesta sotto il palazzo della Regione per il 29 agosto, poi rinviata al 19 settembre.

      Come mai questo rinvio?

      Per via dell’emergenza terremoto. Comunque abbiamo chiesto almeno una riunione urgente entro i termini della scadenza del 31 agosto. Ho inviato una mail ribadendo tutte le nostre precedenti osservazioni e chiedendo di salvaguardare i legittimi diritti e non sono dei disabili. Infatti ho chiesto di non tagliare i parametri Isee per disoccupati, studenti etc… La nostra è una funzione sociale. Ci rendiamo conto di cosa avrebbe significato per molti disabili soprattutto i sensoriali o per coloro che vivono il disagio mentale far pagare per intero il trasporto? Costi insostenibili per le famiglie perché la disabilità costa tanto.

      Alla fine?

      Hanno recepito le nostre istanze e salvaguardato, fino al 31 agosto 2017, la situazione attuale.

      E la manifestazione della consulta convocata per il 19 settembre?

      Al momento è ancora ufficialmente convocata ma noi come Anmic regionale ci siamo sfilati. E so che altre associazioni non parteciperanno. Ad esempio i ciechi, i sordomuti…

      Come mai non parteciperete?

      Perché ancora siamo in fase di emergenza terremoto. Inoltre va dato atto che, anche se in extremis, la Regione ha iniziato ad ascoltarci ed ora stiamo per portare a casa un altro storico risultato.

      Di cosa si tratta?

      Della revisione della Legge 24/1985. Il nuovo testo è attualmente in commissione affari sociali della Regione e mi auguro che venga approvato in breve.

      Cosa cambierebbe?

      Verrebbe definito in maniera più precisa il ruolo di rappresentanza che hanno le associazioni storiche dei disabili e in particolare della Fand. È un salto di qualità e un risultato unico in tutta Italia.

      In concreto quali benefici porterà?

      Un superamento dell’attuale Consulta regionale dell’handicap che oggi ha un solo ruolo consultivo. Si passerebbe ad una rappresentanza diretta all’interno di tutti gli enti locali delle Marche con la possibilità per ciascuna associazione di nominare propri rappresentanti all’interno degli organismi ed essere chiamati ogni volta che vengono trattati argomenti specifici.

      Un esempio concreto?

      Se l’assessorato ai trasporti dovesse predisporre nuovi atti sarebbe obbligato per legge a convocarci.

      A cura di Roberto Mazzoli

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