“E’ bello saperci Popolo che Dio si è acquistato”. Un Popolo “scelto” da Dio – senza merito di alcuno – per arrivare a tutti. Un Popolo spesso ingrato e infedele, ma “non soggetto al dominio della carne” e quindi sempre in ripresa e in cammino.
Un Popolo abitato dallo Spirito per testimoniare “fino agli estremi confini della terra” che il mistero di Cristo è la sorgente capace di “dissetare chi ha sete”, di rispondere alle esigenze profonde del cuore di ogni uomo, di generare una pienezza di umanità non altrimenti ottenibile. Riconoscente di far parte di questo Popolo, anche la comunità diocesana di Pesaro si è radunata, venerdì 13 maggio in Cattedrale, per celebrare con la Veglia di Pentecoste – presieduta dall’Arcivescovo Piero Coccia, guidata dal Vicario don Stefano Brizi e animata dal coro del Rinnovamento nello Spirito – le origini della vita e della missione della Chiesa.
Come scrive Papa Francesco nella Misericordiae Vultus, “eravamo presenti anche noi nelle parole profetiche pronunciate dalla Vergine Maria sulla soglia della casa di Elisabetta: di generazione in generazione si estende la misericordia di Dio”. Eravamo e siamo presenti anche noi, con la coscienza di custodire una vocazione comune e con il desiderio di servire l’unità della Chiesa nella diversità dei carismi che la caratterizzano.
La Veglia è stata proprio questo momento di unità e di comunione tra tutti i movimenti, le associazioni, le comunità ecclesiali che vi erano ampiamente rappresentate. Un momento, come è stato detto durante la liturgia, di “Gioia per la Chiesa, palpitante nello spirito del Risorto”; di “Speranza per il mondo, che cerca l’armonia nella diversità”; di “Pace per tutti” perché “l’oggi del Risorto rinnova la terra”.
Paola Campanini