“La patologia del gioco d’azzardo è una malattia e chiamarla per nome è necessario per guarire. Il gioco distrugge le famiglie ed è questa una grande disgrazia. Come Chiesa e Comune sono state prese decisioni importanti perché l’umano riguarda tutti”. Queste le parole del Vescovo Armando che hanno introdotto l’incontro “Il gioco d’azzardo, un problema sociale del nostro tempo” organizzato da “Il Paese dei Balocchi”, l’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro in collaborazione con l’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Fano.
Una tavola rotonda condotta da Gabriele Darpetti, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, che ha visto, dopo il saluto introduttivo del Vescovo, l’intervento di diversi esperti del settore. Federica Rossi dell’associazione “Il Paese dei Ballocchi” ha tracciato un’ampia ma dettagliata panoramica sui dati del gioco d’azzardo. “Le Marche sono nella media con 6.860 slot machine e 1.257 video lottery con un volume di gioco oltre 1 milione di euro con una spesa pro-capite di 270 euro” ha evidenziato la Rossi sottolineando poi come il 66% dei giocatori patologici risulta disoccupato. “Lo stato – ha concluso Federica Rossi – dovrà farà i conti con questa realtà”.
A prendere la parole poi è stata Silvia Cavoli, terapeuta della cooperativa IRS Aurora, che da anni segue una comunità di recupero per queste nuove dipendenze. Silva Cavoli ha illustrato il lavoro che svolgono, sottolineando l’importanza di costruire insieme ai malati un cammino di crescita e reinserimento nel territorio locale. Il docente di Economia, e tra i massimi promotori del movimento Slot Mob, Leonardo Becchetti ha presentato il fenomeno del gioco d’azzardo evidenziando l’assurdità dello Stato che incentiva solo un meccanismo che crea dipendenza e maggiori disgrazie. “Si stanno svolgendo diverse battaglie contro il gioco d’azzardo e contro lo Stato da parte di diversi comuni d’Italia. Occorre sempre di più cittadinanza attiva”. Citando le parole del Papa, il professor Becchetti ha concluso affermando che “occorre avviare processi piuttosto che possedere spazi, perché il tempo è superiore allo spazio”.
A concludere l’iniziativa è stata l’assessore comunale alle politiche sociali Marina Bargnesi la quale ha sottolineato che, come amministrazione locale, sono state prese e si continueranno a prendere decisioni per arginare questo fenomeno: progetti di prevenzioni, processi di riduzione della presenza di slot, sgravi fiscali per i locali che non installano le macchinette e la firma del Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo sono la linea che il Comune sta seguendo per ridurre e combattere il gioco d’azzardo. Al termine del convegno si è svolto presso il Circolo ACLI di Bellocchi il primo SlotMob.
Michele Montanari