Pesaro 29 giugno. La spiaggia sotto il colle Ardizio si trasforma in una maxi discoteca per lo “Skyy Vodka Beach Festival” organizzato da uno “stimato” locale di Riccione che, per bocca del suo general manager, si è dichiarato “soddisfatto dell’evento”. Oltre 6mila ragazzi – alcuni dei quali minorenni – raggiungono Pesaro per ballare e bere superalcolici fino a tarda notte. Arrivano addirittura pullman dalla riviera romagnola. Per un giorno è Pesaro la capitale del divertimentificio estivo e tanto basta per scatenare un’ondata di entusiasmo. Un coro di voci (anche istituzionali) racconta il mega-party come un successo senza precedenti tanto che si replicherà a fine estate. Insomma largo alla “Pesaro da bere”, capace di animare la città.
Nella realtà dei fatti si è trattato di un maxi spot della Campari (la multinazionale da 1.300 milioni di euro all’anno) servito a tanti ragazzi grazie a molteplici interessi in gioco. Qualcuno ha anche parlato di un bella promozione per la città. Ma di solito per questo genere di pubblicità una vocina di collodiana memoria avverte i consumatori del rischio di “dipendenza patologica”. Qui invece niente, neppure un sottotitolo. Poco importa che alcuni ragazzi siano passati dalla sabbia del mare alla corsia del pronto soccorso per abuso di alcol. Poco importa se in futuro molti di loro continueranno ad associare quella marca di superalcolico al loro divertimento accettando quasi inconsapevolmente di seguire una moda che arricchisce le casse della multinazionale di turno. Quale prezzo pagheremo domani per questa consumazione?
Vale la pena di rileggersi il conto degli ultimi mesi a Pesaro e dintorni. Baia Flaminia, inizio giugno: un gruppo di minorenni viene portato al pronto soccorso per sospetto coma etilico. Negli stessi giorni un ragazzo ubriaco viene recuperato in riva al mare alle 2 di notte in stato di ipotermia e una sedicenne viene soccorsa priva di sensi a causa di una sbornia. Nel maggio scorso un tredicenne di Rimini è ricoverato d’urgenza in coma etilico dopo una festa in una discoteca del pesarese. Lo scorso 15 giugno in via dell’Acquedotto un trentenne viene colpito da un coltello dopo una lite causata dai fumi dell’alcol. Stessa sorte per un altro giovane pesarese lo scorso 5 luglio in viale Trieste a Pesaro. Nel marzo scorso invece, per la festa dei 100 giorni, la città aveva gridato allo scandalo per i baccanali proposti dal “Tavolo degli studenti di Pesaro”. Ma forse allora mancava lo sponsor internazionale…
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