Urbino – Il tempo è stato benevolo, nonostante la stagione bizzarra, e la festa di San Crescentino, patrono della città e dell’arcidiocesi, che alcuni ritengono aver posto in essere a questo fine i suoi buoni uffici – ormai è un dato in qualche modo acquisito che anche in caso di maltempo la pioggia fa sempre una pausa al momento della processione -, ha potuto svolgersi secondo il programma.
Alle 17 c’è stato in Duomo il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo mons. Giovanni Tani, concelebrato dall’arcivescovo emerito mons. Francesco Marinelli e da numerosi sacerdoti, presenti, tra gli altri, il sindaco di Urbino Franco Corbucci, il presidente del consiglio comunale Lino Mechelli, il prorettore dell’Ateneo feltresco prof. Vilberto Stocchi, il sacerdote ortodosso Padre Viktor Ciloci, autorità civili militari, dame e cavalieri del Santo Sepolcro.
La celebrazione è stata sottolineata dai canti del coro dell’arcidiocesi diretto da don Daniele Brivio e accompagnato, all’organo, dal M° Alessandro Veneri e, alla tromba da Paolo di Cristoforo.
Nell’omelia l’Arcivescovo ha sottolineato la grande partecipazione di popolo, a conferma che . L’arcivescovo ha fatto riferimento alla statua del patrono per rilevare che <l’armatura che san Crescentino indossa ci parla di un combattimento per la fede come è descritto da san Paolo: ”Prendete l’armatura di Dio, perché possiate resistere e restare saldi: attorno ai fianchi la verità; indosso, la corazza della giustizia; piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,13-17)>.
Pertanto, . Al termine della celebrazione si è mossa la processione aperta dall’ottocentesco gonfalone della Cattedrale (realizzato tra il 1832 ed il 1845 sotto il pontificato di Gregorio XVI, quando era arcivescovo di Urbino mons. Giovanni Tanara, come si evince dagli stemmi ivi ricamati), con la statua di san Crescentino portata a spalla dai cittadini, con il servizio della banda Città di Urbino, la partecipazione delle Confraternite della Morte e del Corpus Domini con le loro vesti di antico disegno, la presenza attiva degli scout. Emozionante come sempre il triplice movimento di benedizione impresso in cima alla scalinata alla statua prima del rientro in Duomo. La giornata è proseguita con l’estrazione della Lotteria del Donatore organizzata ogni anno dall’Avis di Urbino, il primo giugno, e si è conclusa con la gara podistica promossa dal gruppo sportivo Avis-Aido molto partecipata e molto seguita da un numeroso pubblico.
giancarlo di ludovico