Si è impegnato fin da giovane nel contesto urbinate, ha rivestito importanti ruoli, ha promosso ed organizzato grandi eventi, è stato scrittore e conferenziere, ma finora la sua figura è rimasta nell’ombra.
Non si poteva parlare della Scuola del Libro senza ricordare l’opera benemerita di Lugi Renzetti, Presidente dell’Istituto di Belle Arti. Tuttavia, Il suo impegno si è dispiegato nei settori più importanti della città, tanto da suscitare non poca meraviglia la constatazione che finora si è trascurato di ricordare e riconoscere i suoi meriti, come si è fatto e si fa tuttora per altre personalità. L’impegno civico. Nato nel 1875, si dedica fin da giovane e con crescente interesse alla vita pubblica e nel luglio del 1914 diventa sindaco di Urbino, carica che mantiene fino al maggio 1920, svolgendo il suo lavoro con alto senso del dovere. Nel frattempo, entra a far parte dell’Accademia Raffaello ed uno dei primi suoi atti è la pubblicazione, insieme a Luigi Nardini e Lionello Venturi (altri due insigni urbinati), della rivista ”Urbinum”, di cui diventa direttore. Il primo numero esce il 25 gennaio 1914 con lo scopo di descrivere <il movimento esistente negli istituti culturali della città>, riferirne l’ attività dell’Accademia, nonché parlare della “Brigata urbinate degli Amici dei Monumenti”, di cui è economo-cassiere. Riunitasi per la prima volta il 18 settembre 1911, la “Brigata” aveva lo scopo di tutelare le testimonianze storico-artistiche, favorire la costituzione di un museo civico ed un unico archivio.
Presidente Accademia. Nel 1915, Renzetti diventa Presidente dell’Accademia Raffaello e dà inizio ad un periodo di intensa attività per il susseguirsi di importanti eventi. Nel 1920 ricorre il IV centenario della morte di Raffaello e nei due anni precedenti si svolgono i preparativi dell’evento promossi dal Municipio, di cui Renzetti è ancora sindaco; viene costituito un comitato d’onore che assume carattere nazionale, sotto l’alto patronato del Re, per le onoranze da compiersi a Roma. Per l’occasione viene compiuto il restauro, con fondi nazionali, della Casa natale di Raffaello che l’Accademia aveva potuto acquistare nel 1873 grazie ad una sottoscrizione pubblica internazionale cui aveva contribuito in misura rilevante il socio benemerito Morris Moore di Londra. Un altro grande evento si verifica il 6 aprile 1927 allorché <per volere del Duce> giunge a Urbino, da Firenze, il Ritratto di Gentildonna, ovvero La Muta , a conclusione di pressanti e ripetuti appelli di enti ed istituzioni urbinati e con l’appoggio di eminenti personalità, affinché la città natale potesse avere un’opera del suo più illustre figlio. La cerimonia <assume la maestà di un rito> con la partecipazione di membri del governo nazionale e di autorità centrali e locali. Renzetti è anche scrittore e conferenziere. Tra le pubblicazioni ricordiamo: Federico da Montefeltro; Primi abitatori del territorio urbinate (un lavoro storico- scientifico); Guida storico turistica del Palazzo Ducale (1913); Vicende storiche dell’Università di Urbino; Fascino urbinate (1933). E’ direttore della rivista Studi urbinati di storia, filosofia e letteratura. La sua è una vita piena, che si interrompe il 16 novembre 1945.