Nel primo pomeriggio di lunedì 27 febbraio nella chiesa parrocchiale di Isola di Fano, gremita di fedeli, si sono svolti i funerali dell’ottantatreenne Mario Bucchini. Nelle processioni precedeva tutti: portava il bel Crocifisso adibito allo scopo, attorno a lui una frotta di bambini, dietro di loro le donne, poi il quadro devozionale o il santissimo a secondo della funzione. Chiudevano l’accompagno gli uomini. Mario era molto legato a quel suo ruolo tant’è che quando non poté più assolverlo lo fece sapere al parroco con una certa amarezza. Nel periodo del servizio di leva fu assegnato al corpo dei bersaglieri, costoro, come gli alpini, sono stati una specialità dell’arma di fanteria dell’esercito italiano, e tale compito legava per tutta la vita coloro che servivano l’arma, di conseguenza anche da congedati continuano a partecipare alle celebrazioni civili distinguendosi fra tutti: i bersaglieri con il loro cappello nero piumato e gli alpini con il copricapo grigioverde e la penna nera. Ecco perché ai funerali era presente una nutrita delegazione di ex bersaglieri e un trombettiere di fanfara che ha indicato i momenti più salienti della celebrazione: la consacrazione e la lettura della preghiera del bersagliere a fine funzione. Altri significativi interventi a queste esequie sono stati apportati dai nipoti Davide e Alberto, il primo ha abbellito la cerimonia con il suono dell’organo, invece il secondo ha tratteggiato un approfondito profilo dello zio. Mario è stato il quartogenito dei figli maschi di Gino, dopo Auro, Antonio e Alfredo. La famiglia Bucchini è stata da sempre legata alla terra, dapprima come mezzadri e in seguito come proprietari e viticultori e Mario, unitamente al fratello Antonio, ha avviato e contribuito a questa radicale trasformazione della gestione della terra. Il nostro compianto non si era formato una famiglia propria, ma ha vissuto insieme a quella di Antonio contribuendo con lui e la cognata alla formazione dei nipoti, in particolar modo egli ha inciso su costoro con la sua condotta di vita improntata sull’umiltà, sulla bontà d’animo, sull’onestà, sull’aiuto e la disponibilità verso gli altri e su una fede stabile e granitica sopra cui ha imperniato l’intero percorso della propria esistenza. Mario si differenziava, oltretutto, anche nel contegno: il suo abbigliamento era approntato sempre su una contenuta e raffinata eleganza.
Iscriviti alla Newsletter
Ricevi le ultime notizie creative da Il Nuovo Amico.