Fano
Martedì 5 luglio, alle ore 20 al ristorante “Da Fiore”, verrà presentato il libro di Luca Lepri “Non vedo l’ora” (Massimiliano Barbadoro ghost writer), un libro che tratta della malattia di Luca (oggi ipovedente) con tanta ironia, tanta forza e , soprattutto, veicolando un importantissimo messaggio: l’amore delle persone che ti stanno vicino è importante ed essenziale. “Nella vita di Luca – scrive la dottoressa Claudia Ganino nella prefazione – sono entrata in qualità di medico e avrei dovuto dargli spiegazioni sulla sua malattia, invece ho imparato a conoscerla ed affrontarla insieme a lui e a sua moglie Sara. Grazie Luca per il pezzetto di strada che mi avete permesso di fare con voi. In fondo a questo percorso, a tratti buio, io la luce la vedo e spero che tu riuscirai a vedere molto di più”.
Luca raccontaci brevemente la tua storia. Come potresti riassumere questi ultimi anni?
La storia della mia disabilità inizia a fine 2019 con l’infiammazione di entrambi gli occhi. A luglio 2020 è arrivato il buio. La diagnosi definitiva fu metastasi da melanoma (il melanoma è una malattia oncologica della pelle che curavo dal 2015). Sono stati anni dove gli interventi chirurgici si sono ripetuti molto frequentemente e dove il dolore è stato continuamente presente. Ad oggi, salvo alcuni fastidi, la mia situazione è molto migliorata anche se è rimasto il buio con tutte le sue problematiche.
Come nasce l’idea di questo libro e di che cosa parla?
Una volta passato il dolore mi sono trovato ad affrontare una vita totalmente diversa da quella che facevo prima: dovevo assolutamente trovare soluzioni per tornare a sentirmi vivo.
Credo che parlare dei propri problemi sia la soluzione per renderli meno importanti e gravi. Da qui la decisione di scrivere un piccolo libro riguardante la mia esperienza.
Il libro parla di questo, con tanta ironia, focalizzando quanto l’amore delle persone che ti stanno vicino sia importante ed essenziale.
Un ruolo importante in questa vicenda lo ha avuto l’Unione ciechi ed ipovedenti della sede di Pesaro, mi stanno aiutando a vivere la mia esistenza nel modo più dignitoso ed efficiente possibile. Proprio per questo ho deciso di devolvere il ricavato a loro.
E’ un libro pensato o scritto, come si dice, “di pancia”?
Il libro è stato creato e strutturato durante tutto l’inverno 2021/22 con riferimenti e date estremamente precisi. All’interno ho provato a dare spunti e idee a chi come me vive una disabilità.
Alla base di tutto il mio suggerimento è quello di non arrendersi mai perché il perseverare il sorriso e la forza di volontà possono fare la differenza.