Fano
di Redazione
“Solo contro Hitler: Franz Jägerstätter. Il primato della coscienza” è il titolo del libro di Francsco Comina, tema del primo appuntamento della Scuola di Pace 2022 che si è tenuto, nel rispetto delle norme anti – Covid vigenti, sabato 12 febbraio al Centro Pastorale Diocesano. Introdotto da Luciano Benini, responsabile della Scuola di Pace, la parola è passata a Francesco Comina che ha ripercorso la vicenda di Franz, contadino che si è ribellato a Hitler, dialogando con Roberto Mancini, dell’università per la Pace, che ha sottolineato l’importanza di questo libro che interpella fortemente ognuno di noi.
Jägerstätter. “E’ un racconto storico che narra le vicende di Franz – ha sottolineato Comina – un ragazzo povero, un po’ scapestrato, ma che ha fatto una cosa grandiosa di fronte a un mostro tentacolare come il nazionalsocialismo. Solo tra i soli che arriva ad affrontare il sistema più organizzato e violento che abbiamo conosciuto nel Novecento”. Comina ricorda la giovinezza di Franz, le sue esperienze, il lavoro durissimo nelle miniere della Stiria dove inizia ad entrare in contatto con primi gruppi spontanei di corrente socialista e a ragionare sul tema della giustizia. “Franz comincia a prendere coscienza del mondo, è lì che avviene la sua prima conversione”. Comina ha sottolineato il 1935 come l’anno che cambierà la vita del contadino ovvero l’incontro con Franziska Schwaninger che diventerà sua moglie. “Franz comincia a entrare nella lettura del Vangelo – ha sottolineato Comina – e questa lettura lo cambia profondamente. Lui legge da una parte le Beatitudini, l’amore per il prossimo e dall’altro vede politiche violente, ma non trova nessuno disposto ad ascoltarlo”.
Sogno. Altra data importante, rivelatrice di tutta la sua vicenda, ricordata da Comina è il 1938, anno dell’annessione dell’Austria alla Germania, quando Franz fa un incubo: un treno che entra prepotentemente in Austria e tutti corrono per salirci. Anche lui corre, ma una mano lo ferma e gli dice: “Questo treno ti porterà all’inferno, io ti porterò in purgatorio”. Il tempo passa e il treno entra veramente in Austria e poi c’è il referendum. Comina ha poi spiegato il dialogo con la moglie riguardo la votazione, il rifiuto di Franz di votare, il suo ripensamento e il suo voto “no”. “Franz è determinato e dice pubblicamente la sua posizione di essere contro questo sistema, ma è davvero solo e non sa con chi parlare. Comincia a sentire dentro di sé grandi verità che urla nel paese e molti lo prendono per pazzo, lo emarginano e la famiglia cerca di fargli cambiare idea”. Comina ha messo in evidenza alcune vicende importanti della vita del contadino quali ad esempio l’incontro di Franz con il Vescovo di Lintz e le undici domande che gli pone, i suoi numerosi scritti politici, di riflessione sulla fede e tantissime lettere alla moglie molto commoventi e profonde, il passaggio di prigione in prigione fino ad arrivare a Berlino nella prigione del Reich tedesco. Il 9 agosto 1943 venne condannato a morte e Comina ricorda il colloquio commovente con il cappellano delle carceri prima di salire sul patibolo.
Obiezione di coscienza. “Il nome di Franz – ha affermato Comina – entra nel Concilio Vaticano II grazie a un vescovo di Bangkok che lo citò per l’obiezione di coscienza. Franz venne beatificato nel 2007 con la moglie ancora viva e da lì inizia la nuova storia di Franz arrivata fino a noi”.