Grande festa per Santa Margherita
Le diocesi di Urbino e Città di Castello insieme al cardinale Bassetti per le celebrazioni di ringraziamento della canonizzazione della nuova santa
Città di Castello
DI FABIO BRICCA
Lo scorso 24 aprile papa Francesco ha concesso la canonizzazione per equipollenza di beata Margherita della Metola (1287-1320), proprio nell’anno in cui le diocesi di Città di Castello e di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado ricordavano il VII centenario della morte della nuova santa. Le celebrazioni di ringraziamento per la canonizzazione, che pone la “Cieca della Metola” alla venerazione della Chiesa universale, si sono tenute a Città di Castello dal 12 al 19 settembre, come concordato tra le due diocesi e l’ordine dei Predicatori (domenicani). Venerdì 17 settembre, nella spaziosa chiesa di San Domenico, dove riposano le spoglie mortali di santa Margherita, ha celebrato il secondo giorno del triduo l’arcivescovo di Urbino mons. Giovanni Tani. Per una felice coincidenza quel giorno la liturgia prevedeva la memoria di san Roberto Bellarmino, cardinale che presiedette il processo di beatificazione (1609) della nostra santa. Un’altra felice coincidenza è stato il decimo anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Tani avvenuta in Urbino proprio il 17 settembre del 2011.
Tani. Alla celebrazione erano presenti alcuni sacerdoti della diocesi di Urbino. Ha animato la liturgia il coro polifonico “Icense” di Mercatello sul Metauro diretto da Parri Guerrino. All’inizio della Messa ha rivolto il saluto di benvenuto il vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian, ricordando i legami storici e spirituali tra le due Chiese di Castello e quella di Urbino, in particolare mons. Cancian ha ricordato il dono fatto nel 1068 dal vescovo Fulcone di Città di Castello al vescovo urbinate Mainardo delle reliquie di san Crescentino e la nascita a Mercatello di S. Margherita della Metola e di S. Veronica Giuliani che poi vissero molti anni a Città di Castello. Nell’omelia mons. Tani, prendendo spunto dalle letture opportunamente scelte e proposte nella liturgia, ha evidenziato come ogni vita umana sia pensata e amata da Dio dall’eternità, ogni vita è benedetta e custodita dal Signore, anche quando sono evidenti i segni della sofferenza che la rendono vulnerabile e fragile. L’umanità di Margherita è stata ferita nel corpo e nella vita affettiva: cieca, claudicante, gibbosa, segregata e abbandonata dai genitori e in seguito rifiutata anche da un monastero. Una vita che ha conosciuto lo scarto e l’abbandono, eppure ha proseguito mons. Tani, Margherita non si è lasciata andare allo sconforto e al risentimento. La fede ha illuminato la sua cecità e il suo dolore. La preghiera ha sorretto la sua fragilità e l’ha guidata nei sentieri dello spirito tanto da diventare punto di riferimento per tanti, anche per teologi ed ecclesiastici.
Bassetti. Il momento culminate delle celebrazioni è stato domenica 19 settembre con una solenne Messa presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della CEI. Hanno concelebrato tutti i vescovi umbri, per le Marche erano presenti l’arcivescovo mons. Tani e il vescovo di Macerata mons. Marconi, originario di Città di Castello. Il cardinale Bassetti nell’omelia ha tracciato un profilo umano e spirituale di Margherita evidenziando il valore dell’accoglienza e benevolenza per ogni vita soprattutto per quelle più provate. Il cardinale ha poi aggiunto che molte persone anche in questo nostro tempo si sentono abbandonate da Dio, Margherita è testimonianza che Dio non abbandona nessuno. Anche nelle situazioni più difficili la misericordia di Dio è certa. La fiducia e la speranza devono sempre prevalere su ogni forma di sconforto e di avversità. Bassetti facendo riferimento al ritornello del salmo 27 cantato durante la liturgia della Parola “Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto” ha parafrasato il testo evidenziando questa cura del Signore per tutti coloro che portano le ferite della vita. I canti sono stati magistralmente eseguiti dalla corale “Marietta Alboni” diretta magistralmente da Marcello Marini. A tale celebrazione hanno partecipato autorità politiche e militare della Regione Umbria e delle Marche, diversi i sindaci del nostro territorio, oltre che tantissimi fedeli giunti anche dalle parrocchie della nostra arcidiocesi.