Fano
di Redazione
“Lo sguardo di Dio sui poveri” è stato il titolo dell’incontro cristiano islamico, in presenza e su webinar, che si è tenuto nella chiesa di Santa Maria del Gonfalone sabato 15 maggio moderato da Nadia Ben Hassen. “Un incontro – ha sottolineato Nadia – dove tutta la Metropolia partecipa e dove sono presenti diverse associazioni islamiche: questo è davvero un gesto concreto e importante per un cammino comune”.
L’umano. La parola è passata, per l’intervento introduttivo, al Vescovo Armando. “Questi incontri – ha sottolineato – nascono da pensieri profondi, come semi piccoli, ma che creano futuro e anche presente con il confronto e il camminare insieme. Su certi temi non c’è differenza: l’umano ci riguarda tutti ed è essenziale che, in questo clima di egoismi radicali, che l’umano emerga. Auguro a tutti – ha concluso il Vescovo – un clima di vera fraternità”.
Fragilità. Anche l’assessore alla cultura e alle pari opportunità del Comune di Moncalieri, Laura Pompeo, in collegamento on line, ha voluto portare un saluto. “Le situazioni più fragili, purtroppo, oggi rischiano di soccombere. In una società in difficoltà bisogna ridisegnare e ricostruire lavori per tutti per la sopravvivenza e la dignità di ciascuno”.
Fratellanza. Con don Vincenzo Solazzi, direttore dell’Ufficio Diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e Mohammed El Harchaoui della Confederazione Islamica Italiana si è entrati nel vivo dell’argomento della serata. “Questo incontro – ha sottolineato don Solazzi – ha come riferimento di fondo tutto il cammino che le nostre comunità cristiane e islamiche stanno facendo ai livelli più alti della loro appartenenza ma anche a livello di base che come Metropolia abbiamo intrapreso in questi anni e che ora ci consentono di parlarci da amici e fratelli nel rispetto delle differenze nostre appartenenze religiose. Nella consapevolezza che ci sono galassie di sensibilità e approcci diversi all’interno del cristianesimo e dell’islam possiamo chiedere insieme il miracolo di riconoscere lo sguardo di Dio sul povero per impegnarci, dopo questa pandemia, a costruire insieme un mondo più fraterno e inclusivo”. El Harchaoui si è soffermato sull’importanza dell’avvio di questo dialogo di fratellanza e collaborazione. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di questi incontri per creare veri legami di comunità”. Ha sottolineato di non credere alle guerre sante, ma di credere alla pace che quella è veramente santa. Ha messo in evidenza l’importanza dell’argomento proposto perché è bene che la società pensi a tutti i suoi membri, soprattutto ai più bisognosi.
A conclusione della serata diverse intense e interessanti testimonianze in collegamento da diverse parti del mondo a servizio dei più bisognosi.