Potrebbe essere questa la frase ad effetto adatta a segnare l’uscita che un gruppo di sacerdoti e 3 diaconi permanenti (e relative mogli) della nostra metropolia hanno vissuto dal 28 al 30 aprile scorso. Per la precisione dodici di Fano, quattro di Pesaro ed uno di Urbino. In tutto 23 persone. Guida spirituale del gruppo, il vescovo di Fano, mons. Andrea Andreozzi. Riguardo ai 3 diaconi Angiolo, Maurizio e Vittorio – tutti fanesi – giova ricordare come questa uscita abbia avuto un valore simbolico molto alto: è stata infatti per loro (e per le rispettive mogli) l’occasione per festeggiare i 35 anni di ordinazione diaconale: ad multos annos, avrebbero detto i nostri padri!
Tornando alla gita, la si potrebbe sintetizzare con un’immagine cara alle nostre nonne: su una trama di fraternità si è ricamato un ordito raffinato di cultura, storia, spiritualità e (perché negarlo?) buona cucina marinara. Giunti al campo base al Lido di Venezia con una motonave la comitiva ha dedicato il primo pomeriggio in terra Serenissima alla visita delle due isole di Murano (con relativa visita ad una vetreria e dimostrazione dei maestri vetrai), Burano (dove si potuto ammirare l’arte del merletto) e costeggiando la terza e quasi disabitata isola di Torcello.
Centro dei tre giorni è stato – non solo per l’oggettiva tempistica – martedì, con la visita alla Basilica di San Marco e l’incontro col Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia al mattino e la visita al palazzo ducale nel pomeriggio. Interessante, anche a livello storico, ecclesiale e pastorale, l’incontro con il Patriarca che ha spiegato inter cetera un obiettivo perseguito in questi anni dalla Diocesi lagunare: data l’immensa e stupenda produzione artistica contenuta nelle chiese veneziane, a partire dalla Basilica marciana, il Patriarcato ha pensato bene di creare un circuito di catechesi attraverso l’arte. Per fare ciò ha formato le sue guide turistiche per un biennio affinché potessero essere in grado di fornire ai visitatori non solo informazioni artistiche e storiche, ma anche un buon corredo teologico e scritturistico soggiacente alle opere d’arte. Cosa che abbiamo davvero sperimentato e gustato ascoltando la signora Rita, la guida che ci ha spiegato l’impianto musivo della Basilica e la preziosa Pala d’Oro che fa da sfondo all’altare.
La mattinata di mercoledì è stata dedicata alla visita della Basilica-Santuario della Madonna della Salute, tanto cara ai Veneziani e fatta costruire nel ‘600 quale voto alla fine della grande peste del 1630-1631 che ha letteralmente decimato i veneziani.
Dopo gli impegni della quaresima (benedizioni delle famiglie) e della settimana santa, davvero un’occasione propizia e per molti versi necessaria di fraternità. Un auspicio si impone: che questa iniziativa, partita dalla Diocesi di Fano, possa sempre più prendere piede a livello di Metropolia con una sempre maggiore partecipazione di sacerdoti e diaconi da tutte tre le nostre Diocesi.