Venerdì 14 febbraio alle 19 al Santuario Madre della Misericordia del Pelingo, si è tenuta la Messa in memoria del Servo di Dio don Luigi Giussani (Desio, 15 ottobre 1922 – Milano, 22 febbraio 2005), in occasione del 20° anniversario della sua morte e del 43° anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione.
L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo di Fano mons. Andrea Andreozzi ed ha concelebrata l’arcivescovo di Urbino mons. Sandro Salvucci. Il ritrovarsi fra compagni di cammino di due diocesi diverse con i rispettivi Pastori è stato un segno importante di profonda comunione ecclesiale. Don Giussani scriveva in proposito: “Il grande strumento del cambiamento del mondo è l’unità ecclesiale, non l’intelligenza della coscienza individuale o la scaltrezza della propria cultura o il progressismo del proprio spirito”, la comunione è «fondata sul fatto che Dio ha scelto l’altro come ha scelto te» e te lo ha «fatto trovare tra i piedi con la stessa vocazione, vale a dire con lo stesso accento cristiano, con la stessa volontà cristiana».
L’intenzione di preghiera per la Messa, data dalla diaconia centrale della Fraternità, era la seguente: “In questo anno giubilare chiediamo a Maria ‘di speranza fontana vivace’ la grazia di ripetere ogni giorno il nostro fiat. La Madonna di Lourdes protegga il cammino della Fraternità e faccia crescere in noi la gratitudine per il dono di don Giussani alle nostre vite e l’amore alla Chiesa che desideriamo servire. Invochiamo su di noi e sul mondo intero il dono della pace”.
Il Vescovo Andrea nell’omelia ha ricordato che Gesù ha mandato i discepoli ad annunziare il Vangelo a due a due, per cui il metodo dell’evangelizzazione è la comunione vissuta, non lo sforzo del singolo che rimanderebbe solo a se stesso. E questo concetto, altro non è se non sinodalità, una modalità di vivere la Chiesa che se da un lato rimanda alle comunità cristiane dell’epoca apostolica, dall’altro ci mette con i piedi per terra e ci invita a vivere con stile apostolico la nostra appartenenza ecclesiale oggi. Il “Cammino sinodale delle Chiese in Italia” che sancisce la fase profetica del cammino ecclesiale è senz’altro lo strumento principe per questo nostro cammino.
La partecipazione alla funzione religiosa è stata numerosa da parte delle due comunità diocesane di Urbino e Fano. Dopo la messa c’è stato un momento conviviale che ha permesso a molti di risaldare i rapporti di fraternità fra le persone ed ascoltare alcune testimonianze missionarie accadute fra noi.