La sezione della Scuola del Libro ha celebrato la ricorrenza con un “corto” alla mostra del cinema di Venezia. Prima in Italia, nel 1954 ha istituito un corso di animazione che la pone oggi tra le prime otto scuole del Paese
Compiere 70 anni e non dimostrarli. E’ il traguardo raggiunto, con unanime consenso di plauso, dalla sezione di disegno animato della Scuola del Libro, oggi liceo artistico, che, nel 1954, fu la prima in Italia a istituire un corso dedicato ai “cartoon” comprensivo di ripresa, montaggio e sonorizzazione. Inizialmente si presentava come la sorella minore di un casato fatto di incisori, oggi è tra le prime otto scuole in Italia dove si insegna animazione e si fa formazione con l’aggiunta che il suo corso biennale di perfezionamento post-diploma è unico del suo genere a livello internazionale. Il tutto è finalizzato alla preparazione professionale di autori che nella sperimentazione e nella ricerca tecnica trovano l’opportunità per affinare potenzialità creative in uno stile personale. Parallelamente è arrivato anche lo studio del fumetto perché se il raccontare per immagini è proprio del cinema d’animazione, l’equilibrio tra parola e immagine, in un contesto di sintesi espressiva, è proprio funzionale al fumetto. Un mix che ha aperto ulteriori sbocchi professionali.
Una fucina. Del resto la scuola è sempre stata una fucina di idee al motto; cambiare per migliorare. Un suo rinnovamento si ebbe nel 1944 quando Leonardo Castellani, docente di calcografia dal 1932, propose di dividere i corsi in due indirizzi diversi: uno orientato alla decorazione ed illustrazione del libro, l’altro all’incisione. Nel 1963 Francesco Carnevali, prima di ultimare il suo mandato da direttore dell’istituto, promuove il Corso superiore di arti grafiche finalizzato all’editoria che ha portato, undici anni dopo, alla nascita dell’Isia, l’Istituto superiore per le industrie artistiche.
Anche il comparto del disegno animato non è rimasto immobile: da una sequela di disegni necessaria per dare movimento ai personaggi dei “cartoon” si è giunti nel nostro tempo a utilizzare sempre più il computer (anche in 3 D) che non richiede di farne tantissimi perché, a calcolare la maggior parte dei passaggi tra i fotogrammi chiave (quelli di inizio e fine di un movimento) ci pensa il software. Topolino, con i suoi 92 anni di storia, è il cartone più conosciuto al mondo, mentre, secondo gli storici del cinema, la pellicola più datata è “Fantasmagorie” di Emile Cohl realizzata nel 1908. Per 80 secondi di proiezione occorsero 700 disegni. Anche ad Urbino si affrontano di queste imprese.
Il “corto”.Come quella con cui si è celebrato, alla mostra del cinema di Venezia, il compleanno del disegno animato urbinate che, nella sezione “Orizzonti”, all’interno della quale viene mostrata una linea di programma senza distinzioni di genere e durata, il docente Roberto Catani ha presentato il “corto” “Il burattino e la balena”, ispirato a Pinocchio, della durata di otto minuti per effettuare il quale sono occorsi tre anni di lavoro essendo stato realizzato interamente su carta, colorata con pastelli ad olio e rifinita a puntasecca.