È morto, all’età di 82 anni, l’artista Luigi Rincicotti. Ha realizzato oltre 250 personali in tutto il mondo e ha ricevuto più di cinquanta premi. Nel 1961 vinse la Triennale di Milano, nel 1966 la Biennale di Venezia e nel 1972 il premio “Sassoferrato”. Nel 1971 Armando Ginesi, in qualità di membro della Biennale di Barcellona, gli telefonò per informarlo che aveva vinto il primo premio. Luigi era molto orgoglioso di questo traguardo. In gioventù aveva conosciuto artisti come De Chirico, Saetti, Guidi e Carena. Rincicotti era nato a Fano nel 1941, ma nel 1959 si era trasferito in Veneto. Grande disegnatore, fu influenzato dalla luce e dal colore dalla scuola veneziana.
I suoi personaggi sono immersi in ambientazioni per noi quotidiane, però dentro atmosfere metafisiche, che restituiscono sempre composizioni ambigue. Le maschere di Rincicotti tendono al fiabesco, ma vivono nella quotidianità, sono sospese tra sogno e realtà e per questo risultano un enigma tra presente e passato.
Nonostante che la malattia, da cui era affetto, gli avesse limitato l’uso della mano destra, Rincicotti continuò tuttavia a dipingere fino al 2019. Ho avuto la fortuna di essere ospitato nel suo bellissimo cascinale vicino al fiume Sile, dove è vissuto, dopo essere rimasto vedovo, insieme con la figlia Lara e con la compagna Donatella, le quali lo hanno assistito con grande amore fino alla fine.