La sua vocazione si manifesta da quando é fanciullo, pertanto da allora per approfondire la chiamata ed il percorso di fede entra in Seminario per iniziare il cammino verso il sacerdozio, con il cuore ricolmo di gioia e gratitudine. Da giovane prete rimane affascinato dal Concilio Vaticano II per le novità e la freschezza portate all’interno della Chiesa, che subito diffonde tra i fedeli delle parrocchie che gli vengono assegnate: Monte Olivo, Fontecorniale, Calpino, Duomo, Colbordolo, Talacchio, Montefabbri. Ha sempre accolto tali destinazioni con assoluta docilità, senza mai lamentarsi di nulla, bensì confidando ciecamente nella Divina Provvidenza. Dopo aver celebrato la sua prima Messa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo del 1959 nella chiesa parrocchiale di san Cipriano, si reca il giorno successivo a Loreto per invocare la benedizione e la protezione della Vergine sulla sua missione pastorale. Esempio di fedeltà a Cristo e alla Chiesa, assecondando con umiltà il suo progetto d’amore. Si relaziona in modo gioviale, aperto, affabile e generoso, nonché preciso e riservato con i bambini, i ragazzi, i giovani e le famiglie. Visita e conforta con regolarità gli anziani, gli ammalati e i disabili portando loro l’Eucaristia. Sacerdote esemplare, sempre intento a proclamare e diffondere le meraviglie del Vangelo e di Cristo Risorto.
Durante il suo lungo ministero pastorale è anche fortemente attratto dall’impegno di amici preti o laici missionari, operanti in Africa o America Latina. Ogni anno d’estate, si ritaglia del tempo per andarli a trovare. Già da seminarista scopre la passione per la musica che poi coltiva da giovane prete, frequentando il Conservatorio Rossini di Pesaro, acquisendo il diploma di Maestro compositore. Questo titolo gli permette di insegnare per diversi anni nelle scuole medie. Contemporaneamente frequenta l’Università Lateranense, seguendo fino al termine il corso di Teologia pastorale. Mostra massima disponibilità nel dare risposte anche alle richieste materiali dei parrocchiani. Infatti, i soventi viaggi a Roma per seguire le lezioni e sostenere gli esami, gli permettono di recarsi al Ministero del Tesoro per sollecitare alcune pratiche pensionistiche di contadini o operai delle sue parrocchie. Nel salutarlo, vogliamo ricordarlo con le sue stesse parole: «Caro Gesù. Ti ho incontrato da bambino in una piccola chiesa di campagna e da quel giorno la Tua storia è diventata ragione della mia vita».