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      Home » “Musicae Amoeni Loci”. L’Inferno: “riscaldamento” prima della finale Euro 2020
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      “Musicae Amoeni Loci”. L’Inferno: “riscaldamento” prima della finale Euro 2020

      RedazioneDi RedazioneNessun commento3 minuti di lettura
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      L’Inferno: “riscaldamento”

      prima della finale Euro 2020

      Canto V e XXVII della Divina Commedia tra musica, immagini, pensieri, parole, opere e omissioni…

      DI SIMONE SCIOCCHETTI

       

      “Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l’intrata; giudica e manda secondo ch’avvinghia”.

      Quando si parla di Divina Commedia, una delle “hit” più conosciute al mondo è l’episodio struggente di Paolo e Francesca che il Dante didascalico, allegorico e moraleggiante, classifica tra i lussuriosi. È il mostruoso Minosse (figura adeguatamente presentata durante lo svolgimento dello spettacolo) a comminare pene e a destinare al girone più ‘opportuno’ le anime dannate con spire vorticose e infernali giri di coda.

      Così, quando si parla di Paolo e Francesca, lussuriosi per antonomasia, non si può evitare di pensare a Gradara, la nostra amatissima Capitale del Medioevo. E se si parla di Gradara, non si può dimenticare la splendida rievocazione che da anni “assedia” le nostre estati come ricordo fisso di uno degli scontri bellici più importanti della sua epoca: la guerra tra i Montefeltro e i Malatesta. L’evento gradarino in costume ha avuto, negli ultimi anni, un arresto a causa della pandemia e, gli eserciti schierati tra Marche e Romagna, hanno dovuto firmare un armistizio scenico.

      Sarà così la musica di G. Du Fay, M. Flecha, A. Busnois e J. Desprez ad intercalare un “pre-partita” dantesco caratterizzato dalla lettura integrale – per voce di Alessandro Guidotti – dei due canti in programma. Musicae Amoeni Loci è sempre sorpresa e propagazione di bellezze dal mondo antico e, per condire filologicamente il “descensus ad inferos”, userà codici del Taqsim: splendide forme di improvvisazione nella musica classica araba tra il VII e il XIII secolo. Guillaume Dufay, descriverà la grave atmosfera ‘erotica’ delle pagine di “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m’abbandona”, mentre “La Guerra”, composizione di Mateo Flecha ‘el Viejo’, sarà magistralmente eseguita dal Coro Polifonico Jubilate di Candelara per rievocare l’assalto al Castello.

      Ospiti speciali: Ensemble di flauto dolce “Les voix de bois”, Ensemble vocale “La Flora” e il soprano Alida Oliva. Ci saranno immagini della Divina Commedia, selezionate dalla migliore tradizione pittorica e presentate dalla Prof.ssa Cecilia Prete (Docente di Storia dell’Arte all’Università di Urbino).

      Il primo evento celebrativo del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri, inizierà puntualissimamente alle 19.00 per permettere al pubblico di sintonizzarsi con Wembley, sul fischio di inizio di Italia – Inghilterra valevole per il titolo europeo. Al pubblico pertanto saranno richieste disciplina e attenzione, come durante le proiezioni de “La Corazzata Potëmkin” del Professor Guidobaldo Maria Riccardelli di fantozziana memoria. Il programma: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatone di cipolle, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero, dalle 21.00 in poi.

      Domenica 11/7 – ore 19.00

      Gradara, Cortile del Castello

      L’Inferno

      Canto V e XXVII: Amore e Guerra nella terra dei Montefeltro e Malatesta.

      Musica di G. Du Fay, M. Flecha,
      A. Busnois, J. Desprez

      Coro Polifonico Jubilate di Candelara

      Ensemble di flauto dolce “Les voix de bois”

      Ensemble vocale “La Flora”

      Alida Oliva, soprano

      Willem Peerik, direttore

      Alessandro Guidotti, letture dantesche

       

       

       

       

       

       

       

       

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