Fano
di Redazione
Una delegazione di Caritas Diocesana, accompagnata dal direttore Angiolo Farneti, ha preso parte a Roma alla due giorni in occasione del 50esimo anniversario di Caritas Italiana.
Venerdì 25 giugno, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, si è tenuto un momento di preghiera che ha ripercorso attraverso testimonianze i 50 anni di storia di Caritas Italiana a partire dai ricchi frutti del Concilio Vaticano II.
Sabato 26 giugno, presso l’Aula Paolo VI, si è tenuta l’udienza con Papa Francesco che ha indicato tre vie da seguire. La Via degli ultimi, poiché è dai poveri che si parte. La carità è la misericordia che va in cerca dei più deboli per liberare le persone dalle schiavitù. La via del Vangelo. Lo stile da avere è uno solo, quello del Vangelo, dell’amore che si propone ma non impone, amore gratuito che non cerca ricompense, per una Chiesa con il volto della tenerezza e della vicinanza.
Occorre “fantasia della carità”, ha detto il Papa, per continuare a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. Tra le testimonianze anche quelle di Marco Bellucci e Modou Lamine che hanno raccontato, a due voci, la loro esperienza. Marco e Modou si sono conosciuti il 22 settembre, il giorno in cui hanno iniziato la loro esperienza di convivenza nella casetta della Caritas Diocesana accogliendo la proposta del progetto #Apri acronimo di Accogliere Proteggere Promuovere e Integrare. Modou si era rivolto alla Caritas per avere un alloggio e Marco, in quel periodo, stava facendo esperienza di servizio civile in Caritas di cui è diventato, poi, delegato regionale. “In questi otto mesi – ha raccontato Marco – io e Modou abbiamo imparato a conoscerci, a notare le cose che abbiamo in comune e quelle che, invece, ci rendono diversi e che abbiamo condiviso arricchendoci a vicenda”. Modou ha insegnato a Marco alcune parole della sua lingua e qualche ricetta tipica africana, a sua volta ha imparato un po’ di parole in italiano e qualche piatto tipico come la carbonara di pesce o il risotto. “Quest’anno – ha detto Modou – non ho trascorso il Ramadan da solo, Marco ha desiderato digiunare con me”. “La Caritas Diocesana – ha affermato Marco – ci ha donato uno spazio dove conoscere davvero l’altro, facendoci crescere e insegnandoci i valori del rispetto reciproco, dell’inclusività e dell’amicizia. Grazie Caritas”.