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      Addio Silvia Caldari mamma e insegnante esemplare

      RedazioneDi RedazioneNessun commento5 minuti di lettura
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      Addio Silvia Caldari

      mamma e insegnante esemplare

      L’insegnante del Liceo “Mamiani” è deceduta a soli 50 anni dopo una breve malattia che l’ha strappata all’affetto dei suoi cari e della sua amata scuola

      Pesaro

      TESTIMONIANZA

       

      Profondo cordoglio in tutta Pesaro per la prematura scomparsa, lo scorso 16 marzo a soli 50 anni, di Silvia Caldari. Era docente di italiano e latino al Liceo “Mamiani” di Pesaro dove era anche vicepreside. Molto amata per la sua professionalità e per le sue doti di accoglienza, ascolto e sensibilità. Lascia due figli Alessandro e Sara, il marito Claudio De Toni, i genitori Maria e Alfredo e due fratelli. La famiglia Caldari è molto nota in città per l’impegno nell’Azione Cattolica diocesana e nella parrocchia di Soria. Pubblichiamo a seguire la bellissima lettera scritta dal figlio e letta al termine del funerale. La redazione del Nuovo Amico esprime il cordoglio e la vicinanza alla famiglia.

      Tema. Mamma, mamma, oggi una maestra che si chiama Vita, mi ha chiesto di scrivere un tema con una consegna un po’ speciale, me lo puoi correggere? La traccia dice che almeno per un po’ non ci vedremo più e che, per questo, devo scriverti un saluto. Io ci ho provato, ecco qua! Però, ti prego, questa volta, almeno una riga intonsa lasciamela.

      Carattere. Cara Silvia, Silvietta, Sissi, mamma, per qualche amico che hai incontrato sui banchi di scuola: “zanzara”, sì, perché se qualcuno provava a schiacciarti, pungevi di ritorno e diavoli se pungevi forte! Mi è sempre piaciuto questo nomignolo che avevi deciso di confidarmi in una giornata come le altre. Sette lettere che comunicano tutto di quanto eri tosta, difficile da abbattere, forte anche nelle tue fragilità. Io non te l’ho mai detto perché, anche se ogni tanto non lo voglio ammettere, in fondo siamo molto simili, non siamo il tipo di persona che si lascia a questi sentimentalismi. Come due calamite che non sempre si incontrano per poli opposti ci siamo spesso scontrati, abbiamo deciso di non comprenderci, salvo poi trovare il giusto orientamento e riappacificarci. Non ti ho mai detto neanche che ancora mi ricordo la prima volta che mi hai sussurrato “lo sai che la mamma ti vuole tanto bene, sì?” e io di getto, come ogni bambino che ancora non capisce cosa voglia dire, ti ho risposto “anche io mamma”, per farti un favore. E forse è proprio con questi semplici scambi di parole che si insegna ai più piccoli che cos’è l’amore. Ti devo un grazie enorme per avermi fatto comprendere come si dimostra l’affetto, cosa significa prendersi cura, cosa vuol dire donarsi agli altri.

      Grazie. Grazie per la precisione, la pignoleria, la determinazione, il senso di giustizia, la voglia di fare sempre meglio, di cambiare, stravolgere finché quello in cui credi non diventa perfetto, che mi hai trasmesso. Costa tanta fatica, ma ne vale sempre la pena. Tu lo avevi già capito che saresti andata via, avevi una gran testa e a volte vedevi più lontano di tutti noi che chiaramente non riuscivamo a intenderti. Ci avevi già salutati tutti sei mesi fa, hai preparato il tuo necrologio, hai scelto la canzone conclusiva per il tuo funerale e ti sei messa in attesa. Non lo nascondo anche io nutrivo poche speranze, ma lo sai, ho sempre fatto volare in alto la mia mongolfiera verso l’impossibile e ci ho provato fino all’ultimo secondo. Perdonami se continuerò a farla volare così e questo ti farà stare in pensiero, ma ci hai appeso così tante volte dei macigni, che non ti preoccupare, la mia navicella non si perderà nell’atmosfera delle illusioni. Ti salutano tanto anche il babbo e la Sara che si sono affidati a me per questo difficile compito. “Per aspera ad astra”, Mamma. “Allora, Cosa ne dici? Va bene??”. Colgo l’occasione per ringraziare di persona tutti i cari, i colleghi, gli alunni e gli amici che non ci hanno pensato due volte prima di spendere un po’ del loro tempo per tentare di confortare il dolore di Silvia e il nostro dolore. Siete stati importanti. Grazie a tutti.

      Ricordo

      Esempio di amore

      Ciao Silvia. Ora sarai tu a vegliare su di noi. Ringrazio il Signore di averti messo sulla mia strada. Sei e sarai sempre una splendida persona, per questo il Signore ti ha voluto accanto a Lui. Mia figlia ti ha avuto come prof e ha sempre espresso la persona fantastica che eri e l’amore che provavi verso i tuoi alunni. Ti affidiamo i giovani in questo tempo particolare. Grazie Silvia. Un enorme grazie alla tua famiglia per la grande testimonianza di fede e amore che hanno dato. Claudio, tuo marito, ci teneva aggiornati sul tuo stato di salute con dolcezza e premura. Grazie a tuo figlio Ale che ha letto, da parte di tutta la famiglia, la meravigliosa lettera che ti rispecchiava benissimo. Grazie a Dedo, a Maria e ai tuoi fratelli, che hanno manifestato una grande forza e pace, che può venire solo da Dio. Grazie di cuore a tutti voi, perché avete messo in pratica la Parola di Dio “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede in me” (Giovanni 14). È facile testimoniare la fede e la pace quando tutto va bene, ma quando si vivono momenti di prova grande, la difficoltà è enorme. Voi ci siete riusciti e questo conferma che la famiglia unita nel vero amore, con fede e rispetto dell’altro fa miracoli. Grazie

      (Antonella Baldassarri) 

       

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