Fano
di Redazione
“Oggi la Chiesa celebra un sogno, quello del Padre su tutti i suoi figli. Oggi non solo celebriamo i Santi del calendario, quelli a cui si dedicano le chiese e le cattedrali, ma prima di tutto celebriamo la nostra santità che non è un dono esclusivo per pochi fortunati eletti, è la vocazione comune di tutto il popolo di Dio. Tutti siamo chiamati alla santità. Il rapporto tra santità e felicità si radica nel vissuto di Gesù. Raggiungere la santità significa procedere attraverso un lavoro faticoso non conosciuto da altri che da Dio”. Con queste parole, che hanno richiamato la Festa di Tutti i Santi, il Vescovo Armando ha iniziato l’omelia della Santa Messa, venerdì 31 ottobre in Cattedrale, in occasione dell’ordinazione diaconale di Gianluca Fratini.
Diaconato. E’ entrato, poi, nel merito del diaconato. “Si viene ordinati diaconi per il bene della Chiesa e non semplicemente per un proprio cammino di santità o per intimo desiderio (vocazione interiore). Non è un caso che a chiede l’ordinazione sia la “Santa Madre Chiesa”. La cosa è evidente nel fatto che per una ordinazione il rito chiede che venga convocata tutta la chiesa locale in quella che viene denominata “Messa stazionale”.
Vocazione specifica. Il Vescovo si è poi soffermato sul diaconato come vocazione specifica, una vocazione familiare che richiama il servizio. “Negli Atti degli Apostoli i primi cristiani ellenisti sono andati dagli Apostoli a lamentarsi perché le loro vedove e i loro orfani non erano ben assistiti, e hanno fatto quel sinodo tra gli apostoli e i discepoli e hanno ‘inventato’ i diaconi per servire. I diaconi siano servitori. Poi hanno capito che in quel caso era per assistere le vedove e gli orfani, ma servire. E qual è il compito del Vescovo? Pregare e annunciare la Parola. Si vede bene la differenza. E a voi diaconi quale compito? Il servizio. Questa parola è la chiave per capire il vostro carisma. Il servizio come uno dei doni caratteristici del popolo di Dio. Voi siete i custodi – ha messo in evidenza il Vescovo citando le parole di Papa Francesco – del servizio nella chiesa: il servizio alla Parola, il servizio all’altare, il servizio ai poveri. La vostra missione, la missione del diacono, e il suo contributo consistono in questo: nel ricordare a tutti noi che la fede, nelle sue diverse espressioni – la liturgia comunitaria, la preghiera personale, le diverse forme di carità – e nei suoi vari stati di vita – laicale, clericale, familiare – possiede una essenziale dimensione di servizio. Il servizio a Dio e ai fratelli. In sintesi: non c’è servizio all’altare, non c’è liturgia che non si apra al servizio dei poveri, e non c’è servizio dei poveri che non conduca alla liturgia; non c’è vocazione ecclesiale che non sia familiare. Questo aiuta a rivalutare il diaconato come vocazione ecclesiale”.
Ringraziamenti. Al termine della celebrazione Gianluca Fratini, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare quanti lo hanno sostenuto in questo cammino verso il diaconato, dal Vescovo Armando, alla famiglia, al parroco don Giuseppe Cavoli, alle catechiste che, da bambino, lo hanno accompagnato nel suo cammino di fede, a tutta la comunità di Bellocchi dove presta il suo servizio.