Fano
a cura di Laura Giombetti*
I mesi estivi hanno permesso di ricaricarsi in motivazione, entusiasmo e fiducia. Un’estate in cui abbiamo toccato con mano il grande desiderio di rivedersi, stare insieme, crescere e riannodare i legami. Abbiamo capito che con le dovute misure, le proposte si possono offrire senza paura; si è sviluppata la capacità di pensare in maniera più flessibile ed essenziale nell’impossibilità di fare come gli altri anni.
Campo educatori. Il momento associativo più importante è stato il campo educatori e animatori a Villa Prelato. Ha partecipato un gruppo più ristretto in presenza con la possibilità per tanti altri di unirsi alle serate aperte, grazie agli spazi all’aperto che offre la bellissima struttura. Un percorso per entrare nella dinamica della Parola, per immergersi e imparare a muoversi e sentirla per la propria vita; per orientare lo sguardo sulla realtà dei preadolescenti e degli adolescenti, comprendere meglio le loro dinamiche di vita, e accompagnarli con maggiore consapevolezza e attenzione; per studiare e approfondire i cammini formativi dell’Azione Cattolica; e infine per entrare nelle questioni poste dall’educare oggi. Le serate sono state una scoperta, per la profondità, gli stimoli e le provocazioni che sono state lanciate, da dom Gianni Giacomelli, Laura Mandolini, Johnny Dotti e Samuele Giombi; idee da approfondire e provare renderle concrete. La serata con il racconto e la direzione artistica di Chiara Peroni e Davide Scavolini hanno permesso di vivere una serata davvero appassionata, in cui tanti giovani hanno cantato, ballato e ascoltato la Parola del Vescovo.
Maggese. Ci è stato detto che “educare è una liturgia, da vivere insieme”. Forse lo sono state anche tutte le altre occasioni diocesane: è stato bello il ritrovarsi per gli adulti, con parole, musica e arte guardando il cielo, o al Monte Catria immersi nella bellezza della natura. È stato intenso e prezioso l’incontrarsi dei giovani per Maggese e continuare a rendere il terreno fertile a partire da giovani che si prendono cura dei giovani. È stato necessario scambiarsi le cose fatte con i ragazzi in parrocchia, nella serata degli educatori ACR, per partire con la prima pagina di qualcosa da continuare a scrivere il prossimo anno.
Legami buoni, esperienze possibili e significative, idee e stimoli capaci di nutrire il pensiero e lo spirito: sono gli elementi per stare nella realtà e contribuire al tessuto ecclesiale e sociale, per cercare di “servire e dare la propria vita”, e renderlo non solo il versetto guida per il prossimo anno associativo.
*Presidente Diocesana AC