L’estate è tempo di magliette colorate e spesso sono decorate da scritte in inglese che possono significare qualsiasi cosa. Bellissimo vedere la zingarella che chiede l’obolo al semaforo con una scritta davanti “University of New York”. Ora solo un becero razzista come me può pensare che questa non si è mai laureata in quella università e probabilmente non sa nemmeno dove sia New York. Ma magari mi sbaglio e la giovane gitana è in possesso di un master prestigioso e chiede l’elemosina al semaforo solo per seguire i costumi e gli usi della sua cultura. E poi adesso va di moda ritoccare in meglio il proprio curriculum. Conte docet. Anche io ho una strana maglietta con su scritto “Hakuna Matata” l’ho acquistata in Kenia e mi dicono che nel linguaggio locale significa benvenuto, ma per quel che ne so io potrebbe dire “Stupido bianco figlio di ..” Ad ogni buon conto la metto pochissimo, anzi giace intonsa in un cassetto. Molto bella invece quella con scritto dietro “Scusate le spalle” e davanti “Scusate la faccia”. Non ho avuto il coraggio di acquistarla. Mi piace anche quella che dice: “Lo so che dovrei perdere peso, ma io odio perdere!” Questa si adatterebbe molto alla mia personalità ed anche alla mia taglia. Sto riflettendo se prenderla o meno.
Non mi garbano invece quelle che pubblicizzano uno sport che ad occhio e croce è assolutamente inadeguato per l’indossatore. Magliette da basket per un’altezza di 1,65; magliette da rugby per giovanotti taglia 42, canottiere da voga per fisici tisicucci e via millantando. Diverso invece per quelle calcistiche, ci si può sempre confondere con i tifosi. Comunque Armando Maradona ha una bella pancetta e faceva ugualmente dei gol strepitosi. Dopo una lunga ed attenta riflessione ho deciso: Una t-shirt in tinta unita e senza scritte. E’ molto più dignitosa.